Sarà un venerdì prepasquale con grandi interpreti del jazz internazionale.

Due appuntamenti in contemporanea terranno banco nel cartellone degli eventi stellari programmati a Cagliari dal Teatro Massimo, nell’ambito del cartellone di The Jazz Club Network, e dal Bflat Jazz Festival.

Tutto sold out per l’atteso concerto di Dee Dee Bridgewater, tra le cantanti più amate al mondo e straordinaria ospite del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, presieduto da Antonio Cabiddu, in collaborazione con Sardegna Concerti e la direzione artistica di Massimo Palmas.

Chi volesse tentare la sorte potrà recarsi nella struttura di Via De Magistris sperando in qualche defezione dell’ultima ora.

La celeberrima star mondiale, considerata tra le più straordinarie eredi delle indimenticabili voci femminili della storia, sarà protagonista alle ore 21 di un attesissimo concerto accompagnata da una super band composta da Claudio Filippini al pianoforte, Mirco Rubegni tromba,  Michele Polga sassofono e per la sezione ritmica Rosa Brunello basso ed Evita Polidoro alla batteria. 

Per gli appassionati del jazz, sempre venerdì 15 aprile, mezz’ora più tardi, la rassegna organizzata dall’Associazione Domina Edizioni Musicali, diretta da Marco Tullio Coco, porterà sul palco del club di Via del Pozzetto Scott Henderson, la leggenda della chitarra elettrica, mattatore incontrastato di un imperdibile live per il quale sono ancora disponibili gli ultimi posti.

Il virtuoso americano delle sei corde sarà accompagnato da Romain Labaye al contrabbasso e Archibald Ligonnière alla batteria.

Scott Henderson è un musicista che vanta una carriera prestigiosa nei più importanti festival internazionali. 

È proprio la dimensione dal vivo a rendere memorabili le esibizioni del musicista della Florida.

Nel suo bagaglio artistico ci sono oltre 20 album incisi come leader e centinaia come sideman, ma ad accrescerne la fama, in ogni angolo del globo, sono state soprattutto le migliaia di concerti che nel corso dei decenni ha tenuto in oltre 60 diversi Paesi del mondo. 

Il suo fraseggio chitarristico ha immancabilmente esaltato e affascinato ogni genere di pubblico, per quanto grandi fossero le differenze di appartenenza generazionale di gusti e di culture musicali, mettendo sempre d’accordo chiunque abbia passione per le vibrazioni della chitarra elettrica.

Tra le molte ed eccellenti prerogative di Henderson un ruolo fondamentale lo ricopre la smagliante tecnica esecutiva, ma non è secondario il fatto che il suo linguaggio chitarristico sia un lussureggiante e affascinante caleidoscopio di elementi legati al jazz, al rock, al funk, al soul e al rhythm’n blues.

Ma Henderson è uno dei capiscuola nella musica fusion, stile che ha contribuito a codificare e di cui è divenuto autentica leggenda vivente, ed è altresì molto legato all’universo del blues: quel genere che da sempre costituisce il substrato permanente della sua musica.

Henderson vive da subito importanti esperienze con Chick Corea, facendo parte della sua Elektrik Band, col violinista Jean-Luc Ponty e con Joe Zawinul, mitico tastierista dei Weather Report.

Negli anni Ottanta fonda i Tribal Tech, gruppo fusion da sempre vessillo di questo speciale linguaggio di sintesi ed ancora in fervida attività, e successivamente la Blues Band con cui ha girato in lungo ed in largo i cinque Continenti.

Nel 2019 la sua ultima prova discografica, “People mover”, e poi il Covid, che ha fermato molti suoi progetti.

Ora un grande rientro che non mancherà di regalare incredibili emozioni come nei precedenti concerti del suo tour europeo partito dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

L.P.

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