Fonni racconta il passato sardo
Immerso tra i boschi secolari, Fonni è il borgo che si erge più in alto nell'isola, a mille metri di altitudine. Il suo fascino, quando innevato, conquista anche per le caratteristiche dimore antiche e per i suoi gioielli archeologici.
Il premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda citò il paese tra le pagine di Cenere, del 1903, tracciandone l'incanto tra le pendici del Gennargentu.
Per gli amanti della conoscenza archeologica si consiglia una visita al sito di Madau con ben quattro Tombe dei giganti e l’acquedotto nuragico di Gremanu, in località Pratobello, a circa 15 chilometri da Fonni. Il sito si espande per quasi sette ettari e si articola in due zone: la prima ospita i pozzi e le fonti d’acqua, più a valle si raccolgono i nuclei abitativi e di culto. Il territorio è una testimonianza nuragica con ben quaranta Nuraghi, numerosi menhir Domus de janas. Qui le sepolture che raccontano il culto della morte risalgono all’età del Bronzo, sono disposte ad anfiteatro e sono state indagate, tra 1982 e 1986, dal noto professore Giovanni Lilliu.

Il simbolo archeologico della Sardegna
Il menhir Sa Perda Pintà di Mamoiada rappresenta un reperto singolare di lastra con disegni concentrici, espressione religiosa dei neolitici riconducibili al culto della Dea Madre, portatrice di fertilità e abbondanza. Il monumento fu ritrovato per caso nel 1997 a Mamoiada durante i lavori di costruzione di una casa. Dallo studio di questo reperto sono emersi successivi ritrovamenti di notevole importanza e collegati con altre testimonianze oltre i confini della Barbagia, verso l’area celtica, per esempio, dalla Scozia all’Irlanda, dal Galles alla Gran Bretagna sino alla Francia. 

Il culto dell'acqua
Tra l'Ogliastra e la Barbagia, la spiritualità si rintraccia in altre ricchezze che sfidano il tempo e la storia: un complesso archeologico legato alla civiltà nuragica, s’Arcu 'e is Forros. Il villaggio-santuario mostra la progressiva evoluzione culturale dall’età del Bronzo a quella del Ferro.
Nell’area sacra si vedono tre templi, due aree di capanne sistemate senza ordine e un nuraghe trilobato. Il sito di S'Arcu ‘e is Forros è, ad oggi, il più importante centro metallurgico dell'isola nuragica per merito dei molteplici reperti che confermano un'attività commerciale tra la Sardegna e il resto della penisola, superando l'area tirrenica verso la Grecia e spingendosi sino al Vicino Oriente.
A circa 13 chilometri da Nuoro, al confine con il territorio di Orune, in prossimità di una sughereta sorge una fortezza, il villaggio nuragico di Nòddule. La cittadella funeraria si compone di una tomba dei Giganti di piccole dimensioni, una fonte, cinte murarie e, attorno al nuraghe, sei capanne con un focolare nella più ampia. Il villaggio nella sua totalità narra il grande periodo di sviluppo e magnificenza in Sardegna sino all’età romana.

Un salto in Barbagia tra boschi secolari, fascino e racconti sacri

Cosa vedere
Tradizione e passione nel cuore dell'isola

Fonni è una famosa meta sciistica grazie agli impianti di risalita delle cime Spada e Bruncu Spina (oltre i 1800 metri). Nel centro sono numerosi gli edifici di culto, tra i quali la tardogotica chiesa di San Giovanni Battista e la basilica della Vergine dei martiri.
Il celebre borgo della Barbagia di Ollolai, Mamoiada, il paese dei Mamuthones e degli Issohadores, accoglie chiunque voglia ammirare il museo delle maschere mediterranee, che ospita maschere di altri paesi del centro Sardegna e un Mamuthone di inizio XIX secolo. Il museo della cultura e del lavoro regala testimonianze di usanze, costumi e attività produttive del paese.

Nelle tavole del centro Sardegna la materia prima appartiene alla terra

Cosa mangiare
La cucina di un tempo

La semplicità dell'enogastronomia barbaricina si contraddistingue per prodotti genuini e piatti semplici come i celebri sos maccarrones cravaos, gli gnocchetti sardi, i macarrones de busa, una sorta di bucatini, o sos maccarrones furriaos, gnocchetti conditi con formaggio fuso e semola. Tipico è il gusto de Sa Frue, formaggio che si realizza con il latte crudo ed il caglio.
Tra i dolci, oltre la celebre Sa sebada, a Fonni sono diffusi i savoiardi, ovvero una variante sarda degli omonimi biscotti. E poi Sos papassinos, rombi di pasta con frutta secca e, durante il periodo di carnevale, sas orillettas, delle strisce di pasta di farina e uova, fritte e cosparse di miele.

Feste e Sagre:
Tra le tradizioni più apprezzate: il palio di Fonni (o dei Comuni), al quale si assiste a inizio agosto, e il carnevale fonnese, caratterizzato dalle maschere di Urthos Buttudos. Fonni impreziosisce la manifestazione di Autunno in Barbagia che da settembre a dicembre permette di visitare il cuore genuino della Sardegna.
L’ultima domenica di agosto a Nuoro si celebra la Festa del Redentore, la festa religiosa che omaggia la statua del Cristo Redentore riposta sulla cima del Monte Ortobene. In questa occasione partecipano alla processione i gruppi tradizionali sardi in costume.

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