A Dorgali si scopre la ricchezza archeologica  
Dall'entroterra sino alla costa orientale, passando per il noto borgo di Dorgali, si incontrano importanti complessi archeologici. In ben 225 chilometri quadrati di distesa naturalistica si ammira il villaggio nuragico di Serra Òrrios, tra i santuari meglio conservati e progettati. Il villaggio si compone di un centinaio di capanne circolari in origine coperte con frasche.
Le capanne sono organizzate per creare un insieme di strade, piazze e pozzi pubblici, nati per assecondare le esigenze quotidiane degli abitanti. Nel grande villaggio sono presenti due aree sacre ognuna caratterizzata da un tempietto. Gli svariati reperti archeologici venuti alla luce durante gli scavi sono conservati al Museo archeologico di Dorgali e segnano il periodo storico che si protrae dal Bronzo medio al Bronzo recente. Il Museo, inaugurato nel 1980, è organizzato in ben tre sale espositive e cinquantadue vetrine che ospitano i ritrovamenti dei siti fruibili ai visitatori tra i quali: il villaggio di Serra Òrrios, ma anche la Tomba dei Giganti di S’Ena ‘e Thomes, la Grotta del Bue Marino, il Villaggio di Nuraghe Mannu, la Grotta di Ispinigoli. L'area è impreziosita da circa quaranta tombe e, a soli sei chilometri dal santuario, si trova la più nota, S’Ena ‘e Thomes, il monumento funerario simbolo dell’età nuragica. La sua camera mortuaria è lunga circa undici metri e ha una stele centrale di quasi quattro metri di altezza. La tomba testimonia che per le popolazioni nuragiche la morte non teneva conto della disparità sociale: negli scavi sono stati, infatti, ritrovati scarni corredi funerari.

Tra Cala Gonone e Oliena lungo la strada dei nuraghi
La storia archeologica dell'isola giunge sino alla zona costiera del noto borgo di Cala Gonone. Il suo simbolo è il complesso del Nuraghe Mannu, che si affaccia dalla cima di un promontorio di origine vulcanica a circa 200 metri a picco sul mare. Il sito copre l’età del bronzo (XVI-VI sec. a.C.) e si compone di un nuraghe semplice circondato da un insediamento nuragico e romano con decine di capanne sparse per oltre due ettari di terra. Questa unione di culture rende ancora più significativo il complesso del Nuraghe Mannu, le cui indagini furono avviate per la prima volta da Alberto Taramelli nel 1927 per poi interrompersi fino al 2002 e 2003, anni in cui furono completati gli scavi e il restauro.
Il villaggio di sa Sedda ‘e sos Carros (il punto di passaggio dei carri) è incastonato all'interno della valle di Lanaittu nel territorio di Oliena, borgo della Barbagia immerso nel suggestivo scenario fatto di boschi e sorgenti. L'agglomerato nuragico è legato alla raccolta del carbone di legna, risalente al XIX e XX secolo, e al culto dell'acqua. La storia narra del passaggio dei carbonai che con i loro carri trasportavano il carbone vegetale che veniva inviato nella penisola per l'ampliamento della costruzione ferroviaria e come combustibile per i treni.

L'incanto dei siti naturali della Sardegna centro-orientale spazia dalle grotte alle spiagge, dalle acque cristalline sino alle zone archeologiche

Cosa vedere
Luoghi che si ammirano e si ricordano
La famosa grotta del Bue Marino, che prende il nome dalla foca monaca che abitava la zona sino agli anni Ottanta, è lunga ben 5 km.
La celebre Cala Luna regala 700 metri di spiaggia, un mare che riflette l’azzurro del cielo, un bosco di oleandri che la circonda e un laghetto di acqua dolce alle sue spalle. Si raggiunge con una passeggiata di tre ore a piedi o a cavallo, e via mare grazie ai trasporti che partono dal porto di Cala Gonone. 
Il suggestivo villaggio nuragico di Tiscali, più nascosto, si sviluppa ai margini del Supramonte di Dorgali, incastonato tra la Vallata di Flumineddu e di Lanaitto.

La ricchezza della cucina povera sulle tavole della Sardegna

Cosa mangiare
L'esperienza culinaria della tradizione agro-pastorale
Uno dei più conosciuti piatti poveri è il pane frattau, pane carasau preparato a più livelli, come le lasagne, condito con sugo e pecorino e con un uovo in camicia sull'ultimo strato.
Sos macarrones furriaos della tradizione pastorale cucinati con i macarrones de punzu, una pasta di grano duro fatta a mano e dalla forma spartana (il termine punzu significa pugno).
Sas casadinas, il tortino salato che si gusta durante un aperitivo o come secondo. Tra i dolci più apprezzati S'Aranzada di Dorgali a base di miele, buccia d'arancia grattugiata e mandorle.
Sa Seada, il grande raviolo circolare di pasta di semola di grano duro, ripiena di formaggio fuso, poi fritta e cosparsa di miele o zucchero.

Feste e Sagre da segnalare:
Autunno in Barbagia, la rinomata manifestazione che ogni anno da settembre a dicembre ci accompagna alla scoperta del cuore della Sardegna e che annovera tra i luoghi da visitare e assaporare anche Oliena e Dorgali.
Oliena, la prima settimana di settembre, saluta la fine dell'estate con la festa dedicata alla Beata Vergine di Montserrat.
Anche a Cala Gonone ci si intrattiene tra luglio e agosto con la sagra del pesce.

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