Attività legate alla promozione della Sardegna, ma non solo. L’associazione “A. Gramsci” di Torino è anche accreditata come ente formativo e questo le consente di essere sede per lo svolgimento di tirocini curricolari riservati agli studenti universitari.

La firma della convenzione con l’Università di Torino risale a quattro anni fa e in questo periodo il bilancio, dicono dal circolo sardo, «è lusinghiero e il progetto riscuote grande interesse».

Uno dei tirocinanti (foto concessa)
Uno dei tirocinanti (foto concessa)
Uno dei tirocinanti (foto concessa)

Le attività formative consistono in: gestione e organizzazione della biblioteca con particolare riguardo al prestito gratuito e gruppi di lettura, organizzazione di un Gruppo d'Acquisto Solidale ispirato alla dieta dei centenari, attività di educazione e informazione gastronomica, organizzazione degli eventi culturali, marketing e promozione turistica della Sardegna; organizzazione sociale con riferimento alle nuove norme del terzo settore (Decreto Legislativo 117/2017). 

Due ragazze del tirocinio (foto concessa)
Due ragazze del tirocinio (foto concessa)
Due ragazze del tirocinio (foto concessa)

«Abbiamo ospitato studenti italiani, marocchini, romeni, russi, kazaki, sardi, l’ultima arrivata è Zehn Rong, direttamente dalla Cina. Alla fine dell’esperienza numerosi tirocinanti hanno trovato un lavoro stabile: l’esperienza nell’associazione Gramsci ha fatto la differenza per la loro assunzione».

Per esempio per Giuliano (con origini sarde), assunto a tempo indeterminato in un istituto bancario: «Mi ha permesso di confrontarmi con il mondo del lavoro e orientarmi nella scelta del futuro percorso professionale. Ho inserito il tirocinio curricolare nel mio piano di studio, alla conclusione sono stato chiamato per un colloquio di lavoro». E per Lorenza da Gonnosfanadiga, neoassunta in un ufficio di consulenza fiscale: «Svolgere il tirocinio presso l’associazione Gramsci mi ha dato la possibilità di coniugare l’attività universitaria con le mie aspettative occupazionali. Sono stata seguita dall’inizio alla fine dal mio tutor che mi ha fornito le basi teoriche e pratiche necessarie allo svolgimento del tirocinio». E ancora per Silvia: «È stata un’esperienza formativa interessante, che mi ha fatto crescere sia dal punto di vista lavorativo che umano. Ho imparato a lavorare in team di piccole dimensioni. Non potevo capitare in un posto migliore, a partire dalle persone, che sono state subito accoglienti, gentili e disponibili dal primo momento». E infine per Ikram, che viene dal Marocco, il tirocinio «è stata un’occasione per conoscere una comunità a me sconosciuta, la fine  del progetto formativo l’ho vissuta come un doloroso distacco. Tornerò».

(Unioneonline/s.s.)

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