I racconti degli emigrati sul coronavirus, un progetto che parte da Torino
Una raccolta di testimonianze, disegni, poesiePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Io c'ero. Noi, sardi de su disterru ai tempi del Covid" è il progetto lanciato dall'associazione dei sardi "A. Gramsci" di Torino per raccogliere racconti, disegni, poesie, foto, video ma anche vignette o testimonianze relative al particolare periodo dovuto alla pandemia di coronavirus.
"Un nemico invisibile - spiega nella lettera di presentazione il presidente del circolo, Enzo Cugusi - ha azzerato lo stile di vita, modificato i ritmi sociali, fatto crollare certezze che credevamo consolidate. Il sistema economico è paralizzato. D’un tratto abbiamo perso la libertà di movimento, la possibilità di abbracciare i propri cari, la possibilità di assistere ad un matrimonio, di partecipare a un funerale. Una stretta di mano, un caffè, un aperitivo, una passeggiata al centro, una partita di calcetto sono diventati azioni illegali".
"Per noi sardi emigrati - prosegue Cugusi - il divieto di movimento diventa una limitazione ancora più lacerante considerato che abbiamo lasciato nell'Isola i nostri affetti e le persone più care. I nostri pensieri, le sensazioni, le angosce che stiamo provando in questo periodo vogliamo condividerle, con gli amici corregionali emigrati nella penisola e all'estero".
Chiunque volesse prendere parte al progetto può contattare l'associazione "A. Gramsci" (QUI I RIFERIMENTI).
(Unioneonline/s.s.)
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