I Boes e Merdules sbarcano al Carnevale di Venezia. Le maschere tipiche di Ottana torneranno nella città lagunare a più di 20 anni dall'ultima volta, rappresentando la Sardegna nella celebre kermesse carnevalesca.

La sfilata della maschera etnica barbaricina è stata inserita nel programma di lunedì 4 marzo, giorno precedente la chiusura della manifestazione ma, con molta probabilità, la rappresentanza ottanese incanterà Piazza San Marco anche il martedì grasso.

L'organizzazione del Carnevale veneziano ha chiesto espressamente la presenza di una maschera sarda. Quest'anno toccherà a quelle di Ottana che, nell'occasione, si presenteranno con entrambi i gruppi del paese: i "Boes e Merdules" e i "Merdules Betzos", accompagnati dalla misteriosa figura della "Filonzana".

La comparsa dalle maschere sarà annunciata dal suono dei campanacci dei boes, al quale seguiranno i merdùles: inizia così il racconto, un vero e proprio rito propiziatorio, dove il contadino cerca di addomesticare l'animale, riportandolo al proprio lavoro, in una lotta continua fra uomo e bestia con tanto di fruste e bastoni, a simboleggiare la battaglia per la sopravvivenza contro la natura maligna. A chiudere la sfilata, l'enigmatica figura della Filonzana, unica maschera femminile del carnevale sardo. Vecchia e zoppa, la Filonzana è intenta a tessere il filo della vita: chiunque non le offra da bere o da mangiare, vedrà il suo filo spezzarsi e, di conseguenza, il suo destino irrimediabilmente segnato.

A organizzare la manifestazione per la Sardegna è il comitato regionale dell'Unione nazionale delle Pro Loco d'Italia (Unpli), presieduto da Raffaele Sestu, e l'assessorato regionale del Turismo. "L'obiettivo delle Pro Loco della Sardegna - ha dichiarato Sestu - è quello di esportare un pezzo significativo della nostra cultura. Il fatto che ci offrano il palcoscenico più importante del mondo è gratificante, diventiamo veri e propri veicoli culturali».

Grande soddisfazione anche per il sindaco di Ottana, Franco Saba, che farà parte della spedizione in Veneto: "Porteremo in regalo all'amministrazione la maschera di "Su Boe", vero e proprio simbolo di potenza, per noi cultura e tradizioni, dopo il lavoro, sono al primo posto. Tutti a Ottana si mascherano e si vestono durante il Carnevale, nonostante il periodo di crisi che attraversiamo. Il nostro Carnevale, con i suoi riti pagani e ancestrali, ha superato nei secoli pestilenze e restrizioni della chiesa". Entusiasta anche Fabrizio Puggioni, componente dell'Associazione "Boes e Merdùles", uno dei due gruppi partecipanti: "Essere tra i protagonisti di un evento così prestigioso dona lustro alle nostre maschere e tradizioni. È un'occasione irrinunciabile".

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