Padre Giovanni Antonio Solinas, gesuita originario di Oliena, nato il 15 febbraio 1643, è stato beatificato con una celebrazione che si è svolta a Oran, in Argentina. Nella stessa occasione c’è stata la beatificazione anche di don Pedro Ortiz de Zárate. I due missionari sono stati uccisi il 27 ottobre 1683 dopo aver officiato la messa. Erano stati avvertiti che, nella Valle del Zenta, un gruppo di indios fosse sulle tracce ma non si sono fatti intimorire, dovevano andare incontro a un altro religioso, don Diego Ruiz, che portava in quella zona le provviste. Quando si sono trovati davanti gli uomini armati di lance, che già avevano circondato la zona, hanno capito che sarebbe stata la loro fine, hanno tentato di opporre comportamenti di pace e di far conoscere la religione di Dio, senza alcun successo. Il giorno successivo don Diego ha trovato i loro corpi smembrati dai guerriglieri insieme ad altri 18 laici. Le teste tagliate, i resti lasciati alla mercé degli animali predatori.

Il 13 ottobre 2021, Papa Francesco – che aveva ricevuto il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi – ha autorizzato la promulgazione del decreto sul martirio di don Pedro e padre Giovanni Antonio Solinas. La beatificazione si è svolta al parco della Famiglia a San Ramón de la Nueva Orán, il cardinale Semeraro era in rappresentanza del pontefice. Verranno entrambi ricordati il 27 ottobre, giorno della loro morte.

Solinas era entrato nei gesuiti quando era ancora un adolescente e da subito aveva avuto il desiderio di dedicarsi alle missioni per far conoscere la parola di Gesù, ed era riuscito a raggiungere quella parte di argentina, le pianure del Zenta, doveva vivevano gli Indios. Molti si erano convertiti ma questo aveva fatto nascere diversi timori negli altri, che temevano di perdere il “potere”. Le figure religiose non erano viste di buon occhio e il loro sterminio era visto come l’unica soluzione per impedire il diffondersi del Vangelo.

(Unioneonline/s.s.)

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