"Sono di Nuoro ma al momento studio e vivo a Perugia.

Purtroppo da questa città non partono aerei per la Sardegna, cosicché sono costretta a spostarmi in un altro aeroporto della penisola per partire e ciò comporta che ai costi del volo si aggiungano i costi dell'eventuale treno o pullman.

Per queste elezioni io e la mia amica Maria Giovanna torniamo in Sardegna spendendo non meno di 200 euro a persona, dato che nessuna agevolazione ci è stata concessa, cosa che trovo alquanto assurda dato che sono date a studenti/lavoratori che vivono al di fuori dell'Italia, mentre noi che fino a prova contraria siamo ancora parte dell'Italia e cittadini italiani veniamo per l'ennesima volta messi da parte.

Votare è diritto di ogni cittadino e non è pensabile che solo chi possiede qualche soldo messo da parte possa permettersi di tornare nella propria casa.

E vorrei specificare che noi che lo stiamo facendo, lo stiamo facendo con enorme difficoltà e solo grazie a rinunce e fatiche dei nostri genitori. Né una nave, né un volo che permetta a noi studenti sardi fuori sede di tornare spendendo meno di 150 euro (ovviamente prezzo minimo trovato in rete).

Le uniche agevolazioni le mette a disposizione la compagnia aerea Alitalia, ma i loro biglietti per la Sardegna non costano meno di 200 euro e con lo sconto massimo di 40 euro si arriva comunque a molto più di ciò che stiamo spendendo noi a prezzo pieno con la compagnia Meridiana.

Inoltre dalla Sardegna alla penisola durante il periodo invernale le navi veloci vengono tolte perciò anche in quel caso il viaggio che dobbiamo fare è lungo e faticoso, senza contare che da Livorno o Civitavecchia per arrivare a Perugia ci si impiegano ore e ore poiché i mezzi sono quelli che sono.

Spero che questa lettera possa far riflettere e che metta in chiaro la gravità della situazione".

Claudia Polo - Perugia

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"Sono di Lula, in provincia di Nuoro, e mi trovo a Perugia per gli studi universitari.

Anche per le elezioni del 4 marzo, così come in generale, non ci sono voli da Perugia per la Sardegna.

Nel caso io volessi tornare dovrei partire da un'altra parte della penisola, il che non è propriamente vantaggioso dato che comunque spenderei intorno ai 140 euro più le spese dei trasporti (treno o autobus che sia) per arrivare a destinazione.

Nonostante si sia parlato tanto delle agevolazioni che potevano avere gli studenti fuori sede per tornare a casa a votare, per noi sardi questo non è stato possibile.

Io e la mia amica Claudia abbiamo comunque deciso di tornare perché votare è un nostro diritto. Non credo di chiedere troppo, semplicemente io e gli altri sardi vorremmo le agevolazioni che vengono concesse agli studenti delle altre regioni".

Maria Giovanna Serra - Perugia

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"Sono residente a Macomer ma al momento studio e vivo a Perugia.

Per le vacanze di Natale sono tornata in Sardegna affrontando un viaggio lungo e faticoso in nave dal porto di Livorno, con tanto di soste in Corsica a causa del mare mosso. Chiunque mi chiederebbe perché sono andata con la nave, che è così scomoda, e non con l'aereo, che invece in neanche un'ora mi avrebbe fatta arrivare a casa sana e salva.

Ebbene, purtroppo dall'aeroporto di Perugia non c'è più nessun volo per la Sardegna, perciò sarei costretta a spostarmi in un altro aeroporto della penisola, utilizzando pullman e/o treni.

Come se non bastasse, i voli disponibili costano veramente tanto, in media 150 euro e mai sotto i 100, il che mi ha costretta a rinunciare a tornare per votare, dato che nel comune di Perugia non mi è possibile non avendo la residenza.

Ora, io non penso di esigere troppo, così come non lo esigono tutti gli altri studenti sardi che, magari non avendo un'alta disponibilità economica, saranno costretti a rinunciare come me a tornare il prossimo fine settimana e non potranno perciò votare per le elezioni, il che dovrebbe essere prima di tutto un nostro diritto oltre che un nostro dovere, qualunque sia il nostro Comune di residenza.

Perché chi proviene da una qualunque città della penisola può usufruire di sconti e rimborsi sui viaggi in treno mentre noi, solo perché ci separa il mare, non possiamo avere alcun tipo di vantaggio? E perché addirittura queste agevolazioni vengono concesse ai residenti all'estero, e non a noi che sebbene non si noti più di tanto facciamo parte dell'Italia così come le altre regioni? Perché veniamo sempre dopo tutti gli altri?

Ho scritto questa lettera a nome mio e delle persone nelle mie condizioni, con la speranza di smuovere un po' le acque e fare luce sulla gravità della situazione, che non è così banale come potrebbe sembrare, poiché non ci è stata tolta la possibilità di andare in vacanza, ma di votare e di tornare dalle nostre famiglie".

Chiara Contini - Perugia

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