La rassegna “Visioni sarde nel mondo” approda in Turchia come prima tappa del tour all’estero. Il 25 gennaio alle 19 è in programma la proiezione dei cortometraggi alla sala teatro dell’Istituto italiano di Cultura di Istanbul.

Le opere selezionate per il 2024 affrontano, con un tocco nostalgico e progressista, divertito e disincantato, i temi della storia e cultura locale, della fuga e dello smarrimento (di sé e degli altri), nonché dell’analisi introspettiva dell’animo umano. Il tutto, incastonato sullo sfondo di una Sardegna allo stesso tempo attuale e selvaggia.

La tappa del 25 gennaio è la prima di una serie di proiezioni in Turchia, dove a seguito di colloqui Francesco Pongiluppi dell'Università di Torino, dirigente dell'Associazione Sardi Gramsci di Torino, sodalizio co-organizzatore del tour di “Visioni Sarde”, e i responsabili dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, sono in programma altre proiezioni con il coinvolgimento della Regione Sardegna per dar vita a giornate o settimane dedicate alla cultura sarda.

Questi i titoli che saranno proiettati:

“Dali”a di Joe Juanne Piras. Thriller drammatico che racconta di una psicologa infantile alle prese con un caso molto delicato e complesso. Smarrimento e ossessioni si avvicendano fino a confondersi;

“Giù cun giuali” di Michela Anedda. Giù cun Giuali sono cugini diversissimi tra loro: uno è pulito e ordinato, l’altro è sporco e irriverente. I due, giocando, trovano un modo per andare oltre le apparenze;

“Incappucciati, Foschi” di Nicola Camoglio. Una coppia viene a contatto con una banda di rapitori, sperimentando sulla propria pelle la realtà incerta degli anni ‘70 in Sardegna;

“La punizione del prete” di Francesco Tomba, Chiara Tesser. Un avido prete e un astuto cieco avviano una lunga trattativa che porterà la furbizia di uno a prevalere sull'avarizia dell'altro;

“Quello che è mio” di Gianni Cesaraccio. Quattro ex soldati malati terminali compiono una rapina dietro l’altra per riprendersi ciò che lo Stato gli ha negato;

“Ranas” di Daniele Arca. i due amici affrontano alcune sfide che metteranno a dura prova il loro coraggio, la loro concezione della vita e il loro rapporto con la morte;

“Spiaggia libera” di Ludovica Zedda. Un confronto tra generazioni e la difficoltà di trovare un equilibrio tra sogno e realtà, nella cornice senza tempo di una spiaggia deserta;

“Ti aspetto qui” di Gabriele Brundu. Un bambino di 9 anni si ritrova a dover ristabilire un equilibrio nella sua vita dopo un evento sconvolgente che mette a dura prova il suo spirito gioviale;

“Tilipirche” di Francesco Piras. Un'invasione di cavallette costringe un allevatore ad abbandonare le attività e ad affrontare l'impossibile passaggio di testimone con il figlio.

(Unioneonline/s.s.)

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