Federico (Lauri) Fashion Style insegna: «I capelli sono la cornice del viso, puoi avere un bel vestito e un bel trucco ma se hai la chioma in disordine, ebbene questa influisce negativamente su tutto». Con una delle sue massime, il celebre parrucchiere e personaggio televisivo italiano non lascia scampo ai cosiddetti “bad hair days”.

Le giornate “no” dei capelli. Che d’estate, complice l’eccessiva esposizione ai raggi solari, la salsedine del mare e il cloro della piscina in cui ci si immerge a caccia di refrigerio contro la calura della stagione, rischiano di moltiplicarsi. Se da un lato durante i mesi caldi si può rinunciare alla piega, da phon o da piastra, in nome della capigliatura in libertà, con asciugatura selvaggia, “open air”, dall’altro il capello, dalla base al fusto, fino alle punte, è sottoposto a maggiore stress. Col risultato che anche la chioma più sana può risultare opaca e sfibrata.

«L’estate è meravigliosa, ma sole, caldo e mare giocano dei brutti scherzi», premette Niko Veccia. «È del tutto normale arrivare a settembre e sentire i capelli secchi e sfibrati, ed è per questo che abbiamo studiato un percorso apposito per il post vacanze, per restituirgli benessere e bellezza», aggiunge il noto hair stylist di Olbia, titolare dell’omonimo atelier di via Roma, entrato di diritto quest’anno nella Top 100 italiana dei professionisti del settore.

In particolare, per quanto riguarda i capelli, il Post Summer Body&Hair Reset, questo il nome del percorso studiato da Veccia, prevede innanzitutto la filler therapy. «È un trattamento ricostruttivo per capelli danneggiati che rivitalizza le fibre sfruttando le preziose qualità ricostituenti, rinforzanti e idratanti del collagene, delle phyto staminali, dell’elastina e della keratina», spiega l’hair stylist gallurese, che proprio l’anno scorso ospitò nel suo salone una delle tappe del tour sardo, l’unica in due date, di Federico Fashion Style. «Per avere una chioma brillante e luminosa», dice ancora Veccia, «si può inoltre ricorrere alla laminazione dei capelli, che dagli Stati Uniti, dov’è di grande tendenza, anche tra le star, sta prendendo piede pure in Europa».

In sostanza, con l’ausilio del calore viene fissato sui capelli un mix di oli, cheratina e gelatina che ha effetto sigillante, e permette al fusto di trattenere le proteine al proprio interno. «La “pellicola” esterna che si viene a creare», interviene Veccia, «avvolge i capelli in maniera ermetica e interviene non solo sulle doppie punte ma su tutta la capigliatura, creando l’“effetto specchio” che tanto piace a Kim Kardashian e a Jennifer Lopez».

La laminazione è pensata per chi ha una chioma fragile, danneggiata, che necessita di essere riparata. «Ma è adatta a ogni tipo di capello, con grande beneficio, in specie, per i capelli ricci e ribelli e per quelli particolarmente sottili, perché l'agente di laminazione li rende più voluminosi, e all’apparenza più spessi», conclude il parrucchiere olbiese.

Dall’altra parte dell’Isola, sulla Riviera del Corallo, gli fa eco Salvatore. «Laminazione e filler therapy sono un must, perché alla fine i trattamenti più richiesti durante l’estate sono idratanti e ricostituenti», concorda l’hair stylist di Venere Parrucchieri ed Estetica Alghero. «Ma c’è anche chi chiede di darci un taglio, in caso di doppie punte, preferendo non aspettare l’autunno». Idem col colore. «Buona parte della clientela viene in salone per un bagno di colore, per ravvivare la tinta, intervenire contro la solarizzazione ed eliminare il giallo della schiaritura da sole». Perché le donne (ma anche gli uomini ormai) sono molto attente quando si tratta di curare i capelli.

«Le nostre clienti arrivano all’appuntamento con l’estate preparate, a partire dall’uso dei prodotti solari con protezione dai raggi Uva e Uvb», conferma Salvatore. «Vero è, però, che una consulenza tecnica la chiedono sempre, e che tornano regolarmente nell’arco della stagione per i trattamenti più idonei. Fosse anche per una filler mask».

Ilenia Giagnoni

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Covid sempre più contagioso

Le nuove varianti del virus SarsCoV2 stanno diventando sempre più efficaci nel diffondersi, tanto che la Omicron ha dimostrato di poter liberare nell'aria una quantità di particelle virali fino a mille volte superiore rispetto a quelle liberate da chi ha l'infezione da Alfa o Delta.

Lo indica la ricerca dell'Università del Maryland, che accoglie articoli che non hanno ancora affrontato l'esame della comunità scientifica. Citata dalla rivista Nature sul suo sito, la ricerca è una conferma ulteriore di quanto sia importante dotare gli ambienti chiusi di sistemi di ventilazione efficienti. «Bisognerebbe spingere i governi a investire nel miglioramento della qualità dell'aria interna, attraverso sistemi di ventilazione e filtri più efficienti», osserva l'esperta di malattie infettive emergenti Kristen Coleman, che ha coordinato la ricerca con l'epidemiologo Jianyu Lai. Lo studio è stato condotto nel periodo compreso fra metà 2020 e l'inizio del 2022, su 93 persone con infezione causata dalle varianti Alfa, Delta e Omicron, tutti vaccinati in precedenza. A ciascuna è stato chiesto di parlare e gridare per 30 minuti all'interno di una struttura a forma di cono collegata a uno strumento che rilevava le particelle virali emesse. Il dispositivo, chiamato Gesundheit-II, è in grado di individuare, nell'aerosol, goccioline dal diametro di 5 micrometri o meno, che possono fuoriuscire dalle mascherine chirurgiche.

È emerso così che le persone con infezione causata dalle tre varianti diffondevano nell'aria una quantità di virus superiore rispetto a quanto faceva chi aveva il ceppo originario del virus. È stato inoltre individuato un superdiffusore, in grado di diffondere nell'aria una quantità di virus mille volte superiore rispetto agli altri individui coinvolti nell'esperimento. Perché alcune persone diffondono quantità maggiori di virus è ancora un mistero. Si ritiene che potrebbero giocare un ruolo fattori biologici come l'età, oppure il comportamento, considerando che il superdiffusore individuato nell'esperimento tossiva più frequentemente. Se i risultati dell'esperimento saranno confermati, potrebbero indicare che le persone affette da varianti più recenti potrebbero diffondere il virus in modo sempre più efficiente.

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