Il tumore ovarico rappresenta oggi circa il 30% di tutti i tumori maligni dell'apparato genitale femminile.

Secondo l'AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica - in Italia nel 2018 sono stati diagnosticati circa 5200 nuovi casi e, nel complesso, si stima che il rischio di sviluppare questo tumore nell’arco della vita di una donna sia di 1 su 75.

E secondo un'indagine realizzata a partire dai dati del Programma Nazionale Esiti 2018 di Agenas sui centri italiani più performanti per volume d'interventi per tumore maligno all'ovaio, in Sardegna al primo posto si colloca l'Ospedale Oncologico Armando Businco - A.O. Brotzu di Cagliari, seguito dallo Stabilimento Cliniche San Pietro - AOU di Sassari, dal Policlinico di Monserrato di Cagliari, dall'Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia (SS) e dall'Ospedale San Martino di Oristano, che è al quinto posto con l'Ospedale San Francesco di Nuoro.

A livello nazionale, considerando le 183 strutture italiane che effettuano almeno 5 interventi annui, solo il 28% (poco più di 1 su 4) di esse arriva a quota 20 operazioni: soglia oltre la quale - secondo quanto viene riportato dal PNE 2018 - diminuisce marcatamente il rischio di residui tumorali (fattore associato a minori probabilità di sopravvivenza a cinque anni dall'operazione chirurgica per tumore ovarico). In Sardegna il valore di riferimento di minimo 20 interventi l'anno è rispettato dal 17% delle strutture (1 su 6).

"Come per tutte le patologie complesse, anche per la gestione di questo carcinoma è fondamentale affidarsi a centri competenti e accreditati, in grado di garantire cure ed assistenza appropriate volte a prolungare la sopravvivenza e, al tempo stesso, a migliorare la qualità di vita", spiega Giovanni Scambia, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.

Quanto al volume d'interventi per tumore maligno all'utero, in prima posizione c'è l'Ospedale Oncologico Armando Businco - A.O. Brotzu di Cagliari, seguito dallo Stabilimento Cliniche San Pietro - AOU di Sassari, dal Policlinico di Monserrato di Cagliari, dall'Ospedale San Martino di Oristano e dall'Ospedale San Francesco di Nuoro, che è quinto pari merito con l'Ospedale SS. Trinità di Cagliari.

"L'alto numero di interventi eseguiti in un anno è il primo elemento di cui tenere conto al momento di scegliere la struttura in cui operarsi, perché indicativo dell'esperienza accumulata da un ospedale. Una vasta letteratura scientifica, infatti, dimostra come un importante volume di attività abbia un impatto positivo sugli esiti delle cure", spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del portale "doveecomemicuro", che ha curato l'indagine.

(Unioneonline/v.l.)
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