Ho quasi costantemente la tosse. Di notte, di giorno, con crisi che durano giorni. Non mi è stata fatta una diagnosi precisa. Cosa posso fare?

La tosse è un riflesso protettivo vitale, che impedisce l’aspirazione e migliora la pulizia delle vie aeree eliminando il materiale presente e proteggendo i polmoni dalle particelle che sono state inalate. Quando perdura nel tempo, la tosse rappresenta uno dei motivi più comuni di consultazione medica. Viene definita acuta, se inferiore a tre settimane, e nella maggior parte dei casi ha una causa infettiva, o cronica se prolungata nel tempo. Queste sembra essere il caso della lettrice, e allora è meglio ricordare cosa dice la scienza.

La tosse cronica fino ad ora è stata definita sulla base della durata. Le linee guida più recenti pubblicate dalla European Respiratory Society - ERS, hanno posto come durata otto settimane negli adulti. Il disturbo diventa fortemente invalidante per chi ne soffre (si stima, dal 5 al 10% della popolazione). Associati alla tosse cronica si osserva un declino della qualità della vita con comorbilità come l’incontinenza, la sincope da tosse e la disfonia, fattori che portano all’isolamento sociale, alla depressione e alle difficoltà nelle relazioni. Mentre alcuni pazienti tossiscono quotidianamente per molti anni, per altri la malattia ha un corso recidivante e remittente, rendendo difficile una definizione fondata su una base temporale. La diagnosi di tosse cronica deve essere effettuata su una attenta valutazione clinica, e seguendo precisi algoritmi diagnostici pubblicati da prestigiose riviste scientifiche con l’egida delle maggiori Società Scientifiche Pneumologiche.

L’accurato processo diagnostico ci permette inoltre di arrivare per arrivare a classificare i pazienti affetti da tosse cronica in due grandi categorie: i primi sono i pazienti con tosse cronica refrattaria, ovvero coloro che dopo una diagnosi (reflusso gastroesofageo, asma, rinosinusite ecc.), ricevono una terapia che per loro non è efficace; i secondi pazienti con tosse cronica idiopatica, ovvero con una tosse persistente per la quale non si trova una causa. La maggior parte dei pazienti adulti che presenta tosse cronica come disturbo primario, definita anche tosse idiopatica, hanno una presentazione clinica comune. Si lamentano spesso della sensibilità all’inalazione di sostanze irritanti ambientali come profumi, candeggine e aria fredda che provocano sensazioni di solletico/irritazione alla gola e voglia di tossire; caratteristiche che suggeriscono una maggiore sensibilità delle vie neuronali che mediano la tosse. Esiste anche un’epidemiologia del disturbo, con due terzi dei pazienti di sesso femminile e il picco di prevalenza tra i cinquanta e i sessanta anni. Queste osservazioni hanno portato al concetto di “sindrome da ipersensibilità alla tosse” come diagnosi.

Antonio Spanevello, professore di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università dell’Insubria di Varese
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