La pandemia e l'arrivo delle vacanze mettono a rischio le scorte di sangue nell’Isola, e così l'Aou di Sassari corre ai ripari e lancia un appello ai donatori.

"Ora più che mai, diventa vitale donare il sangue. Si tratta di una risorsa importantissima per un ospedale dove gli interventi chirurgici rappresentano un aspetto rilevante dell'attività di un hub di secondo livello, come il nostro", afferma il direttore sanitario dell'Aou, Franco Bandiera.

Le sacche di sangue sono indispensabili per gli interventi chirurgici che, nel periodo estivo, aumentano anche per un maggior numero di casi di infortunistica stradale, per pazienti politraumatizzati che arrivano negli ospedali. Allo stesso tempo non diminuiscono le esigenze dei pazienti cronici come i talassemici, che continuano ad avere necessità del solito apporto trasfusionale: sono più di un migliaio le persone colpite da questa malattia che in Sardegna fanno periodiche e continue trasfusioni. In cura a Sassari, tra soggetti adulti e in età pediatrica, si contano circa 130 pazienti.

IL FABBISOGNO – Nell'Isola il fabbisogno annuale di sangue è di circa 110mila unità di cui circa 40mila sono importate da altre regioni. Il sangue è utilizzato anche per i trapianti d'organo, così come per i trattamenti farmacologici che possono curare e guarire alcuni tumori e leucemie.

"Per questo motivo la minor presenza di donatori ci ha messo in allerta - spiega il direttore del servizio trasfusionale, Pietro Manca - Il calo dei ricoveri Covid spinge verso un ritorno alla normalità all'interno delle strutture ospedaliere, con la conseguente ripresa degli interventi chirurgici, non più di sola urgenza. Si intuisce quindi quale possa essere la forte necessità di emoderivati". 

(Unioneonline/v.l.)

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