Un nuovo studio pubblicato su Nature ha “calcolato” la durata massima possibile della vita di un essere umano. Ovvero: 150 anni. 

A realizzarlo sono stati i ricercatori della società di biotecnologie Gero (Singapore), in collaborazione con il Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo (Stati Uniti), che hanno sottoposto a una serie di analisi e monitoraggi volontari residenti sia negli Usa che nel Regno Unito. 

Nel corso della ricerca sono stati fissati due parametri base per determinare la longevità umana: l’età biologica e la capacità di resilienza. 

Alla prima si riferiscono calcoli e stime sull’influenza che possono avere sul corpo umano fattori quali le malattie croniche, lo stress e determinati stili di vita.

La seconda è determinata invece dalla capacità e dalla velocità con cui gli esseri umani riescono a riprendersi proprio dalle conseguenze di malattie, stress e via dicendo. 

Ebbene, secondo i risultati del nuovo studio uomini e donne, anche in presenza di una prevenzione efficace o di stili di vita adeguati, subirebbero una “perdita completa” della capacità di resilienza tra i 120 e i 150 anni. 

I risultati e gli effetti della ricerca sono tutt’altro che scontati. Lo studio è stato infatti definito da Andrei Gudkov, a capo del dipartimento di biologia dello stress cellulare presso il Roswell Park Comprehensive Cancer Center, una vera “svolta concettuale", in quanto “spiega perché anche la prevenzione e il trattamento più efficaci delle malattie legate all'età potrebbero solo migliorare la durata media, ma non quella massima, della vita, a meno che non siano state sviluppate vere terapie anti-invecchiamento".

(Unioneonline/l.f.)

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