Quando la timidezza diventa patologica?

La timidezza di per sé non è qualcosa di sfavorevole: lo diventa solo nel momento in cui ostacola il proprio funzionamento sociale e lavorativo. Scarsa autostima, insicurezza, ipersensibilità alla possibilità di essere rifiutati o umiliati sono alla base della tendenza a interpretare i contatti sociali come catastrofici. In situazioni sociali l'attenzione è rivolta a contenere i segnali di inadeguatezza, evitando il rischio di giudizi negativi. Errori o un semplice arrossire in contesti sociali vanno a rinforzare le convinzioni errate sulla propria inadeguatezza, a innalzare i livelli d'ansia, portando all'evitamento di situazioni sociali. Un approccio psicoeducazionale che spieghi all'individuo la natura del disturbo è la base dell'intervento psicologico. Successivamente, un intervento psicoterapeutico permette di raggiungere la consapevolezza della correlazione esistente tra pensieri disfunzionali e ansia, modificare quelle convinzioni e, con anche tecniche di rilassamento, esporsi gradualmente alle situazioni temute.
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