Da una a tre donne su cento, in Italia, soffrono di menopausa precoce. Cosa significa? In pratica si perde l'attività delle ovaie - e ovviamente scompaiono anche i cicli mestruali - prima dei quarant'anni. Quale che sia la causa che porta a questa condizione, che può verificarsi spontaneamente o far seguito a interventi chirurgici o a cure specifiche che vanno ad attaccare la salute di questi organi riproduttivi, il risultato che si ottiene è che le ovaie perdono la loro capacità di svolgere il proprio compito. Oggi però la scienza potrebbe rispondere alle richieste delle donne che hanno perduto precocemente la funzionalità ovarica, grazie a una sorta di trattamento "ringiovanente".

CELLULE STAMINALI - La speranza nasce da uno studio condotto negli Usa, all'Università dell'Illinois di Chicago, che ha utilizzato cellule staminali della stessa donna per creare una sorta di "cocktail" energizzante in grado di restituire la giovinezza agli organi fondamentali per la riproduzione. Per ora siamo solo agli inizi, visto che i risultati presentati al congresso della Società americana di endocrinologia sono relativi a osservazioni riportate in due sole pazienti. Ma la strada sembra tracciata, anche perché a distanza di sei mesi dal trattamento è avvenuto una sorta di miracolo: le due donne sottoposte all'auto-iniezione di staminali hanno nuovamente avuto il ciclo mestruale.

Nel prossimo futuro, lo studio dovrebbe essere comunque allargato a trentatré donne. Insomma, pare proprio che fermare il tempo (almeno quello riproduttivo femminile) stia diventano una "missione possibile".

LA SPERIMENTAZIONE - Dapprima i medici hanno provveduto a un prelievo di midollo osseo, la centrale di produzione delle cellule del sangue e non solo, per ottenere le cellule staminali su cui lavorare. Una volta selezionate le staminali mesenchimali e averle fatte replicare per averne a disposizione un numero sufficiente, si è proceduto alla parte più significativa dell'esperimento. Queste cellule sono infatti state immesse grazie a una specie di "iniezione" all'interno di una delle due ovaie delle pazienti. In questo modo si è potuto capire che cosa accadeva nell'organo trattato, mantenendo sempre l'altro come "controllo" per valutare l'effettiva differenza indotta dal trattamento. Poi si sono verificati gli effetti. L'ovaio che aveva ricevuto le staminali ha ripreso a lavorare, come se si fosse trattato di un elisir di giovinezza.

METODO - La novità di questo trattamento non sta solo nel tipo di cellule impiegate, ma anche nella via di somministrazione. Qualche tempo fa un risultato simile era stato ottenuto nella Clinica Ivi di Valencia, ma le cellule erano state fatte arrivare all'ovaio attraverso l'arteria che lo irrora. A prescindere da questo sviluppo, la tecnica conferma come le staminali mesenchimali dello stesso paziente possano rappresentare una potenziale soluzione per problematiche di salute. Basti pensare che sono in sperimentazione avanzata nel trattamento della sclerosi multipla nella speranza che aiutino a spegnere l'infiammazione e contribuiscano a riparare i tessuti danneggiati, contrastando la formazione delle placche.

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