È stato presentato a Cagliari il primo report dell'Osservatorio sulle disabilità di Ierfop (Istituto per la ricerca, la formazione e l'orientamento professionale). L'idea era nata qualche anno fa dall'intuizione di Raffaele Farigu, fondatore di Ierfop, convinto che avere dati precisi avrebbe consentito interventi e politiche più incisive verso i disabili.

L'iniziativa, che coinvolge l'università di Cagliari e la Fondazione di Sardegna, si propone di dare risposte concrete alle esigenze delle persone con difficoltà. "Ci vorrà del tempo - ha sottolineato il professor Alessandro Spano, coordinatore del gruppo di ricercatori dell'ateneo - prima di avere numeri maggiormente attendibili rispetto a quelli attuali. Il nostro obiettivo è di ridurre la frammentazione dei dati di Inps, Inail e altri enti, creando una rete uniforme, più precisa e dettagliata".

Uno strumento importante che permetterà allo stesso Ierfop di modificare le linee operative seguite finora. "Oggi - ha detto Claudio Murtas, consigliere d'amministrazione di Ierfop - siamo arrivati a un diverso utilizzo dei disabili. Per esempio non si assumono più centralinisti. Per questo occorre ripensare, alla luce delle nuove professioni, individuare percorsi disciplinari e professionali alternativi".

Intanto, con il primo rapporto si scopre che la Sardegna ha dei numeri preoccupanti: 120.000 persone con disabilità gravi e oltre 300.000 con disabilità meno gravi, ma pur sempre invalidanti, su una popolazione di circa 1,6 milioni abitanti.
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