La stadiazione dei tumori cutanei è necessaria per individuare il trattamento da mettere in atto. Lo specialista, una volta valutato il livello di gravità del melanoma, può decidere se abbinare all’intervento chirurgico anche una terapia fotodinamica, dei cicli di radio o chemioterapia, oppure delle terapie biologiche come immunoterapia.

Le soluzioni

L’asportazione chirurgica del melanoma rimane il trattamento principale nella maggior parte dei casi: si procede con la rimozione della lesione e l’invio per una diagnosi definitiva tramite biopsia. La chirurgia plastica interviene poi quando è necessaria una ricostruzione dopo l’asportazione: può servire se i tumori interessano zone delicate, come palpebre o labbra, oppure se l’asportazione è particolarmente ampia. La chirurgia generale consente invece di valutare l’estensione al linfonodo sentinella (e in caso di procedere all’asportazione).

La terapia medica viene definita dagli oncologi e prevede ulteriori trattamenti, tarati in base alla tipologia di tumore e all’aggressività dello stesso. Oltre all’utilizzo della chemioterapia, si può procedere con l’immunoterapia, un trattamento che, con l’utilizzo di anticorpi monoclonali, agisce indirettamente sulle cellule tumorali riattivando una parte del sistema immunitario a un’azione contro le cellule stesse. Si tratta di una terapia dalle tempistiche dilatate ma può aumentare notevolmente il tasso di sopravvivenza dei pazienti. Le terapie “targeted” sono quelle mirate contro determinati bersagli molecolari della cellula tumorale. Questi obiettivi sensibili vengono riconosciuti come particolarmente importanti per la crescita e per la proliferazione delle cellule tumorali stesse: le soluzioni “targeted” non sono terapie estendibili a tutti i pazienti, ma devono essere elaborate in maniera mirata sul singolo paziente e la valutazione spetta allo specialista.

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