La geografia delle malattie croniche non è uniforme in Italia. E se alla Calabria spetta il "primato" di malati, la Sardegna si posiziona ai vertici nazionali in tema di osteoporosi.

È quanto emerge dal focus dell'Osservatorio nazionale sulla salute, secondo cui nell'Isola ad essere malata di osteoporosi sarebbe il 10,4% della popolazione, una prevalenza che non ha paragoni in Italia.

A presentare, invece, il più basso tasso di cronicità in tutte le patologie considerate è la provincia autonoma di Bolzano.

Secondo le ultime stime, in Sardegna, dove la popolazione femminile over 60 ammonta a più di 260mila persone, il numero di donne a rischio fratture, con "ossa di porcellana" e quindi estremamente fragili, è pari a circa 200mila. In Italia i dati parlano di 3,5 milioni di donne e un milione di uomini colpiti da osteoporosi.

LA MALATTIA - Ma che cosa è l'osteoporosi? Si tratta di una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una ridotta massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità e predisposizione alle fratture, soprattutto dell'anca, della colonna vertebrale e del polso.

L'osteoporosi rappresenta tuttavia ancora un problema sottostimato. L’impatto sulla popolazione anziana è considerevole sia in termini di salute, sia di qualità della vita con dolore e depressione, sia di produttività, sia di erogazione di spese del sistema sanitario nazionale per gli elevati costi sociali.

Le complicanze dell'osteoporosi in termini di disabilità sono molteplici, dal dolore alla diminuzione di mobilità, riduzione della qualità della vita, maggiore rischio di frattura. Ad un anno dal trauma il 40% dei pazienti non è in grado di camminare autonomamente, il 60% ha difficoltà a lavarsi ed a vestirsi, l'80% a fare la spesa, le scale, il giardinaggio.

(Unioneonline/v.l.)
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