Gli ospedali, meglio chiamarli strutture ospedaliere, quando vengono costruiti non hanno una data di scadenza per la quale, raggiunta quella data, vengono demoliti o destinati ad altri usi. Questo perché il continuo progresso della ricerca scientifica implica dotare un ospedale di apposite modifiche che ne rendono pratica l'innovazione. Pensiamo alle sale operatorie, alle terapie intensive, alla diagnostica per immagini per restare in ambiti che siano comprensibili al grande pubblico.

Le strutture ospedaliere possiamo individuarle come l'hardware della sanità, cioè le strutture che consentono alle figure medica e infermieristica, cioè al software della struttura, di farne un presidio dove i cittadini possono trovare risposte ai loro bisogni. Ecco perché troviamo ospedali fondati centinaia di anni fa che però hanno saputo organizzarsi per essere in linea con i tempi, con le conoscenze scientifiche che mutano, come i nuovi bisogni di salute.

L'Ospedale Maggiore di Milano fu fondato dal duca di Milano nel 1456. Ovviamente è cresciuto nel tempo ed ora è diventato anche Fondazione IRCCS. Il Policlinico San Matteo di Pavia, ospedale universitario e Fondazione IRCCS fondato nel 1449 è il più antico ospedale del nostro Paese. Vienna General Hospital è l'ospedale generale della città di Vienna, sede dell'Università di medicina. È il quinto ospedale più grande d'Europa, sia per numero di dipendenti che per capacità di posti letto. L'ospedale voluto dall'imperatore Giuseppe II fu inaugurato il 16 agosto del 1784. Nel XIX secolo, l'ospedale generale di Vienna è stato il centro della scuola medica viennese, come uno dei centri di ricerca medica. Lì Ignaz Semmelweis fece le sue osservazioni sull'igiene come prevenzione delle febbri puerperali e Karl Landsteiner scoprì i gruppi sanguigni. Ma il nuovo ospedale ha una lunga storia non di rottamazione, ma di adeguamento ai nuovi bisogni dei pazienti ed ai progressi della conoscenza scientifica. La sua costruzione è iniziata nel 1964 e durata 30 anni. Ora consta di ambulatori, estese aree di Osservazione Intensiva e due grandi torri alte 22 piani, con 2.200 posti letto e tutte le sale operatorie. Per me è stata una grande opportunità poterlo frequentare per due settimane.

L'ospedale Brotzu, per le considerazioni fatte, è quindi un ospedale molto giovane che ha bisogno di essere governato dotandolo dell'hardware che lo avvicini agli standard dei migliori ospedali italiani. Forse però è necessario per capirci meglio dare uno sguardo complessivo sulle risposte che il nostro servizio sanitario riesce a dare attraverso un set di indicatori ripartiti tra l'attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l'assistenza distrettuale e l'assistenza ospedaliera. La Fondazione GIMBE ha preso in considerazione i succitati Livelli Essenziali di Assistenza degli ultimi 10 anni, che in pratica sono una griglia di valutazione e ne ha stilato una graduatoria. È stato possibile stilare una pagella che ha permesso di identificare Regioni adempienti (e pertanto meritevoli di accedere alla quota di finanziamento premiale) e inadempienti. L'Emilia-Romagna con il 93,4% di adempimenti è in testa alla classifica. In coda la Sardegna con il 56,3% in compagnia di Bolzano (57,6%), Campania (58,2%), Calabria (59,9%), Valle d'Aosta (63,8%) e Puglia (67,5%). Siamo in forte ritardo perché in questi ultimi 20 anni non siamo stati capaci di delineare un'idea condivisa di modello di sanità. Ci manca una idea ed un governo clinico complessivo capace di realizzare i bisogni di salute di tutti noi e superi le partigianerie dei partiti.

Antonio Barracca

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