A sentire i medici e i loro avvertimenti sembra si riferiscano al Covid-19. Almeno sulle precauzioni da tenere per evitare di inciampare sulla malattia. Lavarsi sempre le mani in modo accurato è determinante per la prevenzione. Così avvertono. Regole generali che valgono evidentemente per molte patologie scatenate da virus o batteri. E la gastroenterite non è dammeno. Racchiude, le due anime: la virale e la batterica.

L'esperto

«È un'infezione che colpisce l'apparato gastrointestinale la cui causa può essere virale o batterica. I sintomi con cui si manifesta sono vomito, nausea persistente, diarrea e dolori all'addome», spiega il professor Paolo Usai, direttore dell'unità complessa di Gastroenterologia del Policlinico universitario di Cagliari-Monserrato. «Sono dunque piuttosto comuni e in genere i disturbi regrediscono in pochi giorni. Massima attenzione deve essere riposta però sui pazienti anziani e sui bambini, le fasce più esposte a complicanze come la disidratazione provocata dalle scariche diarroiche continue e dai vomiti. Qui l'intervento del medico è ancor più determinante. Sarà lui, se la disidratazione persiste anche dopo importanti assunzioni d'acqua e liquidi, a decidere se sia necessario il ricovero per una reidratazione endovenosa. Ripeto, questa eventualità riguarda nella maggior parte i bimbi e le persone in età avanzata ma anche malati di neoplasie o sottoposti a terapie immunosoppressive, chemio o a base di cortisonici. I disturbi, sempre fastidiosi, pur comuni in tutte le persone che hanno contratto la malattia, possono differenziarsi per quanto riguarda la febbre. Spesso la temperatura non aumenta, altrettanto spesso si manifesta una leggera febbricola e solo in casi rari si ha febbre alta».

La pulizia

Igiene della persona e ancora di più massima attenzione alla pulizia quando si trattano i cibi e si preparano i pasti. Un accorgimento che deve interessare anche piatti, bicchieri, stoviglie. «I batteri responsabili sono la salmonella, i campylobacter e clostridium, mentre i rotavirus e i norovirus, questi ultimi responsabili nel settanta per cento dei casi, sono i virus coinvolti nella gastroenterite», precisa Usai. «Il contagio avviene attraverso le mani non perfettamente lavate e per via orale, e naturalmente per colpa di cibo ma anche acqua contaminati. È una patologia purtroppo diffusissima ma di cui non si hanno, per l'Isola, stime ufficiali attendibili. Proprio perché nella stragrande maggioranza dei casi si cura in casa e non obbliga al ricovero, le statistiche sono incomplete».

Mitili e molluschi

Cozze, ostriche, vongole ma anche carni di pollame mal cotte e uova sono tra gli alimenti che più di altri possono concorrere all'infezione. «Mitili o molluschi crudi è un errore da non commettere mai. Così come bisogna cucinare piuttosto bene la carne dei pollami e stare attenti a come si maneggiano le uova. Sul guscio potrebbero annidarsi i batteri della salmonella. Ripeto, massima igiene, anche nella conservazione dei cibi. Se poi la gastroenterite insorge, allora è bene rispettare una corretta terapia, dieta compresa. «Consigliamo un apporto alimentare iper moderato per 24 e 48 ore, ma anche il digiuno. Eliminare la frutta e la verdura, alcolici e caffè, ma al contrario utilizzare i carboidrati». Per quel che concerne i farmaci, Usai spazza via l'idea degli antibiotici, a meno che non sia accertata per esempio la salmonella. «Gli antidiarroici vanno bene per i pazienti che non hanno possibilità di ricorrere alla toilette».

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