Una bella storia di scienza d’alto profilo. Tra oncologia, malattie autoimmuni, virus, trapianti e medicina forense. Senza scordare biologia e immunogenetica. Henry Erlich, monumento della microbiologia mondiale, è stato in ateneo a Cagliari per un seminario dedicato a studenti, ricercatori, dottorandi e docenti.

Da visiting scientist, conteso dai principali campus e accademie del pianeta, con Cagliari e la classe medica isolana ha un rapporto di vecchia data: «Sono stato qui da voi 35 anni fa, fui chiamato dal professor Antonio Cao per affrontare il tema della tipizzazione immunologica degli individui, fondamentale anche per i trapianti, le emoglobinopatie e le malattie autoimmuni che affliggevano la vostra terra», ricorda il professore emerito al Centro ricerche di Oakland.

«Il suo gruppo ha elaborato la Pcr (polymerase chain reaction: reazione a catena della polimerasi), tecnica rivoluzionaria e per la quale l’inventore Kary B. Mullis ha avuto il premio Nobel per la Chimica nel 1993. Ero una giovane borsista quando ho incontrato a un congresso di diabetologia il professor Erlich - spiega Patrizia Zavattari, docente di Biologia e genetica sperimentale, a capo del laboratorio di Biologia molecolare, genomica ed epigenomica dell’Università di Cagliari -. Rimasi colpita dalla semplicità con cui uno scienziato di chiara fama incoraggiasse noi giovani precari. Ci incitava a far parte del difficile ma affascinante mondo della scienza».

Scienza e conoscenza abbinata a straordinarie doti umane. «Da una figura così illustre l’ateneo ha guadagnato tanto. Per i visiting e scientist professor ringraziamo la Regione Sardegna che ci dà l’opportunità di avere grandi personalità del mondo scientifico», aggiunge Iole Tomassini Barbarossa, direttrice del dipartimento di Scienze biomediche. Il prorettore vicario Gianni Fenu rilancia: «Sul fronte delle relazioni transnazionali siamo al lavoro con grande scrupolo. Aver avuto Henry Erlich è un fiore all’occhiello per l’ateneo».

“Development and application of Pcr in diagnostic medicine and forensics” è stata la cornice dei seminari del professor Erlich. Il docente ha approfondito le applicazioni della tecnica Pcr che ha rivoluzionato il mondo della Biologia molecolare ed è nata nel suo laboratorio. Lo scienziato ha spaziato dall’invenzione al perfezionamento della metodica alla tipizzazione immunologica fino all’ambito trapianti, antropologico e forense. «La tecnica Pcr consente di ottenere rapidamente milioni di molecole identiche di dna a partire da quantità estremamente ridotte. La metodica è determinante anche in bioagricoltura, tutela dell’ambiente e medicina forense. Sin dagli anni ’80 la Pcr è alla base di quasi tutte le indagini molecolari sugli acidi nucleici. In sostanza, ha rivoluzionato l’attività dei laboratori di ricerca e di diagnostica in medicina e biologia. Viene utilizzata - sottolinea Patrizia Zavattari - in genetica, biochimica, microbiologia, biologia molecolare, virologia, ma anche in medicina forense, oncologia, botanica, zoologia».

L’idea del professor Erlich ha rivoluzionato la biologia molecolare in tutte le sue applicazioni. «A lezione ha parlato anche di come si riconosce un donatore per un trapianto in modo che quell’organo non venga rigettato o addirittura che sia l’organo a rigettare il corpo del ricevente. E ha citato - prosegue Patrizia Zavattari - il ruolo della tecnica in biomedicina, utile per sapere se una persona ha un virus, è infetta da epatite C o da Covid. I costi? La Pcr ha prezzi bassissimi, da noi in laboratorio costerà meno di un euro».

«Ho risposto con piacere alla richiesta dell’Università di Cagliari, parlare con gli studenti mi piace tantissimo», dice il professor Erlich. «Sono qui grazie alla professoressa Zavattari e sono contento di aver contribuito alla conoscenza e alla storia dell’invenzione che più ha segnato la biologia molecolare. Agli studenti dico che dietro una grande tecnologia spesso si cela un‘idea banale. I ragazzi devono dire senza paure idee e suggestioni senza pensare che si tratti di idee stupide».

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