Una settimana dedicata dall’asl di Cagliari ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. L’appuntamento è dal 26 maggio al 4 giugno in occasione del “World Eating Disorders Action Day”.

Oltre a vari incontri con il personale sanitario e con professionisti nell'ambito del teatro, del design e dell’arteterapia, il 3 giugno, dalle 11 alle 16, il centro per i Disturbi alimentari di Cagliari sarà aperto alla popolazione con lo sportello di ascolto e screening gratuito, volto all’individuazione precoce del disturbo e alla presa in carico, in presenza dei professionisti del servizio.

I DATI – I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del proprio corpo. Il digiuno, la restrizione alimentare, le abbuffate, le crisi bulimiche, il vomito autoindotto, l’assunzione impropria di diuretici e/o lassativi al fine di contrastare l’aumento ponderale, sono i principali sintomi di chi ne soffre. Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne, ma è comunque in crescita la percentuale che riguarda i maschi.

Dai dati forniti dall’ISS, studi pubblicati rilevano in Italia una prevalenza dello 0.2-0.8 per cento per l’anoressia e dell’1-5 per cento per la bulimia, in linea con i dati forniti dagli altri paesi. Una ricerca condotta all’Università Sapienza, su un campione complessivo di 770 persone di età media di 25 anni, ha rilevato una percentuale del 70,3 per cento di bulimia nervosa, il 23,4 per cento di anoressia nervosa, il 6.3 per cento di “disturbi alimentari non altrimenti specificati” o di altra condizione, perlopiù corrispondente a obesità.

L’ESORDIOL’età d’esordio del disturbo è mediamente tra i 15 e i 18 anni, con due picchi proprio a 15 e 18 anni, età che rappresentano due periodi evolutivi significativi, quello della pubertà e quello della cosiddetta ‘autonomia’, passaggio alla fase adulta, che sono stati rilevati anche in molti altri studi sul tema; tuttavia si sta rilevando una progressiva riduzione dell’età d’insorgenza.
Soffrire di questo disturbo sconvolge la vita di una persona, impatta notevolmente sulla qualità della sua vita: la sensazione è che tutto ruoti attorno al cibo, alla paura di aumentare di peso o non riuscire a perderlo. Così, comportamenti che prima sembravano normali, diventano difficili se non impossibili e motivo di forte ansia, come partecipare a momenti di convivialità in famiglia o con gli amici.

APPROCCIO INTEGRATO – «Per quanto si tratti di psicopatologie complesse, guarire da questi disturbi è possibile, ma solo attraverso un approccio alla cura integrato e multidisciplinare, con una visione unitaria e totale della persona» spiega la dottoressa Annadele Pes, responsabile del Centro. «A tale proposito, e partendo da diversi studi condotti in ambito nazionale e internazionale sull’efficacia dell’arteterapia, abbiamo attivato nella nostra struttura degli atelier creativi (yoga, danzamovimentoterapia, teatro, riflessologia plantare, scrittura creativa, design e fotografia artistica) che, oltre alla parola, lasciano spazio al corpo, al movimento e ad altre modalità artistico-espressive; svolti individualmente o in piccoli gruppi, hanno una funzione complementare e in continuità con i trattamenti tradizionali».

(Unioneonline/v.l.)

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