Dopo molti mesi difficili, che hanno fiaccato gli italiani non solo nel corpo ma anche nello spirito, il valore dell’attività fisica non si limita solo ai vantaggi legati al benessere dell’organismo. Riuscire a ricreare una sana aggregazione sociale grazie allo sport, lasciandosi così alle spalle le limitazioni di un biennio pandemico che ha inevitabilmente segnato la vita di molti, ha permesso a tante persone di rimettersi in carreggiata mentalmente dopo un periodo complesso. E se ci si dedica alla pratica outdoor, evitando ovviamente le ore più calde della giornata, i benefici si moltiplicano.

I benefici

Fare sport all’aperto favorisce ad esempio l’allenamento cognitivo-motorio noto come “dual task”, in grado di attivare una risposta multipla del sistema neuro-muscolare. In questo ambito è fondamentale eseguire due o più compiti in contemporanea: camminare, evitare ostacoli, concentrarsi sull’esercizio, ascoltare discorsi e interagire con altre persone sono tutte attività importanti per il proprio equilibrio psicofisico.

Un altro grande vantaggio correlato all’allenamento outdoor è relativo alla produzione della vitamina D, che avviene grazie all’esposizione ai raggi del sole. Questa sostanza, in particolare, rappresenta una risorsa preziosa per prevenire l’osteoporosi. Non solo: il processo consente di migliorare il tono muscolare, di modulare il sistema immunitario e il microbiota intestinale, oltre a garantire un’azione antiossidante. Infine, aiuta il nostro organismo a reagire alle condizioni di stress.

Le tipologie consigliate

Ma quali sono le attività all’aperto maggiormente consigliate? Sicuramente la semplice camminata oppure la corsa su diversi tipi di terreno (campagna, strada, erba, sabbia), che possono diventare anche un modo per esplorare nuovi luoghi, respirando aria pura e non climatizzata. Ciò permette di allenare, oltre all’apparato cardio-respiratorio, anche il complesso sistema propriocettivo formato da sensori di posizione e di pressione che informano il nostro cervello, permettendoci di reagire più in fretta in caso di disequilibrio e cadute.

C’è poi la classica uscita in bicicletta, fondamentale per l’apparato cardiocircolatorio, respiratorio e neuromuscolare.

Il consiglio è di evitare di fare due volte lo stesso percorso tra andata e ritorno, scegliendo salite, pianure e discese secondo le proprie possibilità, sviluppando anche forza ed equilibrio per contrastare il vento o il terreno. La pedalata allena poi il nostro sistema nervoso e ci rende sensibili e pronti anche ad evitare gli ostacoli e a calcolare le distanze.

Chiaramente ognuno deve affrontare l’attività fisica in base alle proprie capacità, senza eccedere nello sforzo e scegliendo l’allenamento giusto per le proprie abilità. Prima di iniziare la pratica, anche se effettuata a ritmi blandi e lontani dai quelli dei professionisti, è vivamente consigliato effettuare almeno una valutazione da parte del medico dello sport.

Anche il mare rappresenta una soluzione ideale per chi ama fare esercizi all’aria aperta, in paesaggi naturali spesso suggestivi. Il nuoto, la canoa, il kayak e il sup continuano ad attirare moltissimi appassionati, anche se bisogna sempre fare i conti con i rischi rappresentati dalle correnti. Così come accade con l’attività sulla terraferma, anche in questo caso bisogna tarare lo sforzo in base alle proprie possibilità, evitando di mettere in difficoltà l’organismo pur cercando di migliorare la propria condizione fisica.

Per i più fragili

In alcuni percorsi terapeutici, poi, lo sport outdoor viene utilizzato anche per ritardare il deterioramento cognitivo di pazienti affetti da malattie neurodegenerative.

Nei soggetti più anziani, il movimento è in genere consigliato, a patto di rispettare alcune indicazioni preziose: evitare di uscire nelle ore più calde, cioè quelle della fascia centrale della giornata; svolgere esercizi a ritmo moderato, senza mettere a repentaglio la salute articolare; infine, se possibile, fare pratica in compagnia, avendo così a disposizione un possibile aiuto in caso di problemi fisici durante l’allenamento.
 

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