Disturbi alimentari: «Il 30% dei casi riguarda i giovani sotto i 14 anni»
Il 15 marzo si celebra la Giornata del Fiocchetto LillaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il 15 marzo si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare (Dca), appuntamento fondamentale per non spegnere i riflettori su una problematica in costante crescita, che colpisce migliaia di giovani e adulti in Italia.
«Il 30% dei casi riguarda bambini e ragazzi sotto i 14 anni», spiega Federica Pinna, direttrice di Psichiatria del San Giovanni di Dio, ricordando che i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) rappresentano un'emergenza sanitaria in crescita con gravi ripercussioni sulla salute mentale e fisica.
«Gli adolescenti e i giovani adulti sono i più a rischio», spiega la professoressa Pinna. «Stiamo assistendo a un abbassamento dell'età di esordio. Rispetto al periodo pre-pandemico, c'è stato, infatti, un aumento di oltre il 30% dei casi, con un aggravamento delle condizioni cliniche e un aumento dei ricoveri ospedalieri.»
Il gruppo di ricerca ha condotto diversi studi sui comportamenti alimentari disturbati, specialmente tra adolescenti e persone affette da diabete. Da uno studio su oltre 3mila studenti di otto scuole superiori della Sardegna è emerso che il 44% degli studenti che avevano bevuto alcolici negli ultimi tre mesi avevano mostrato comportamenti legati alla drunkoressia, come il digiuno o il vomito autoindotto, per consumare grandi quantità di alcol senza ingrassare o per ottenere più velocemente gli effetti dell’alcol.
Il 17% degli studenti (32% delle ragazze e il 5% dei ragazzi) ha mostrato problemi significativi indicativi di un rischio clinico di disturbi alimentari.
La situazione è preoccupante anche tra i pazienti diabetici. Un’indagine condotta su 211 pazienti trattati con insulina ha rivelato che il 22% di essi soffriva di disturbi alimentari e il 60,2% praticava omissione o restrizione dell'insulina per perdere o controllare il peso.
I disturbi alimentari più conosciuti sono l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. In Italia oltre 3 milioni di persone ricevono trattamenti per disturbi alimentari dal Sistema Sanitario Nazionale, mentre a livello mondiale sono più di 55 milioni le persone trattate. I fattori di rischio includono i modelli estetici propagati dai media, che promuovono un’immagine ideale del corpo e la magrezza.
«L’obiettivo principale è il benessere psicofisico del paziente», aggiunge Pinna. «I trattamenti includono psicoterapie individuali, familiari e di gruppo, terapie con psicofarmaci, terapie nutrizionali e programmi riabilitativi».
(Unioneonline/Fr.Me.)