Cosa intendiamo dire quando parliamo di diritto alla salute? La riflessione, dati ed evidenze alla mano, da un medico cagliaritano, che analizza lo stato della medicina moderna fra nuove cure, tecnologie a disposizione e big data, con un focus su quanto ad oggi è stato fatto e sul percorso ancora da compiere.

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Le malattie associate al benessere sono oggi ampiamente presenti anche nei Paesi che si stanno affacciando a stili di vita ed alimentazione diciamo di tipo occidentale. Parliamo di ipertensione, diabete, obesità, tumori, fumo e vita sedentaria.

E il complesso delle malattie associate a queste condizioni costituisce le principali cause di morte premature (nei soggetti fra 30 e 69 anni).

Globalmente per queste malattie muoiono circa 32 milioni di persone ogni anno, di cui 17,7 milioni per malattie cardiovascolari, 8,8 milioni per tumori, 3,9 milioni per malattie respiratorie e 1,6 milioni per diabete. Tutte assieme comprendono il 70% di tutte le cause di morte.

IL DOVERE DI RESTARE SANI - Essendo per la gran parte correlate a fattori di rischio noti e modificabili noi abbiamo il dovere e la possibilità concreta di ridurre queste morti e queste sofferenze con politiche sanitarie che mettano in evidenza un concetto noto, ma trascurato, che al diritto alla salute deve affiancarsi anche il dovere di non ammalarsi. Il dovere, cioè, di stare in salute attraverso una corretta alimentazione, un'attività fisica frequente per tenere sotto controllo la pressione arteriosa, il livello dei grassi e degli zuccheri del sangue, il peso corporeo ed al contempo evitando il fumo.

Ma per tutto ciò serve un'idea diversa di sanità che segua il percorso di vita di ogni cittadino non quando si presenta un evento clinico, ma quando si è ancora in salute e si possono evitare queste malattie. Del resto questa idea era ben presente al tempo degli imperatori cinesi. L'idea di andare dal medico solo quando ci si sente male è nata in un'epoca diversa dalla nostra quando non si conoscevano le cause delle malattie cardiovascolari. Quindi andare dal medico prima di ammalarsi non sarebbe servito a nulla. Ma ora è tutto diverso.

Perché allora non proviamo ad affrontare queste condizioni, queste che sono vere e proprie epidemie, in maniera diversa? Come affrontarle?

COME UN'AUTOMOBILE - Un esempio ci viene dall'industria. Tutti noi abbiamo un'automobile. Quando ne compriamo una nuova ci viene dato un libretto sul funzionamento dell'auto, sugli allarmi in caso di mal funzionamento di qualche sistema ed una indicazione precisa su quando fare le manutenzioni per evitare che il deterioramento del mezzo, per il tempo trascorso ed i chilometri percorsi rendano pericolosa la nostra guida. Nessuno di noi penserebbe di guidare un'auto con un sistema frenante alterato per il consumo delle pastiglie. Ancor meno pensiamo di guidare senza la luce dei nostri fari o con le cinture di sicurezza mal funzionanti. E cosi via. Ma non è tutto. Al momento del nostro acquisto viene aperto un file dalla casa madre col nostro nome e la targa dell'auto. Così quando noi ci dovessimo recare in qualsiasi officina autorizzata il file è pronto e contiene tutti gli interventi programmati. Ogni volta che viene fatto un intervento sulla nostra auto questo viene registrato nel data base, come se fosse una cartella clinica. Il data base non è dell'officina. E' del costruttore. E questo ha molte conseguenze. In qualsiasi officina a cui mi rivolgo è consultabile la storia della mia auto senza che io debba portare nessun documento. La casa costruttrice ha la possibilità di poter controllare tutto ciò che può succedere, tutti gli eventuali difetti che possono presentarsi e modificare cosi la qualità del suo prodotto. I costruttori di auto hanno milioni e milioni di file con i dati delle nostre auto. Hanno investito milioni per avere di contro tanti benefici industriali. I loro data base sono per loro una miniera di soldi. Tutto per una semplice auto che noi abbiamo comprato.

Pertanto non è un affronto sostenere che per ogni nuovo nato debba essere aperto da qualcuno un file col suo nome. File che per tutta la durata della la sua vita lo accompagnerà, integrato pian piano da tutto ciò che serve conoscere per il suo benessere, per poter programmare i periodici "tagliandi" che col passare degli anni dovranno fare il punto sull'usura del suo fisico e programmare tutto ciò che serve per rendere più lieve la sua vita. Possedere molti, se non tutti i dati del normale funzionamento del nostro corpo e delle patologie che dovessero svilupparsi in ciascuno di noi avrebbe una importanza enorme. Ad esempio, se avessimo i dati sempre aggiornati di tutti i cittadini che soffrono di ipertensione, potremmo avere un contatto periodico diretto con loro per fornire spiegazioni, consigli, suggerimenti e col loro aiuto ridurre il rischio che sviluppino malattie cardiovascolari.

Antonio Barracca

(Medico specialista - già dirigente ospedaliero - Cagliari)

(Articolo 3 di 4, domani esce l'ultimo)

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