Il diabete e l’obesità sono stati i temi al centro di una puntata doppia di “15 minuti con…”, il talk di approfondimento sulla salute dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, in collaborazione con il gruppo Unione Sarda, condotto dal giornalista Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne dell’Aou.

«In Italia», spiega il dottor Efisio Cossu, direttore della Diabetologia dell’Aou di Cagliari, «ci sono oltre 3.200.000 persone che dichiarano di essere affette dal diabete di tipo 2 (T2D) ossia la forma più comune di diabete mellito, il 5-6% dell’intera popolazione. La diffusione del diabete mellito è quasi raddoppiata negli ultimi 30 anni a causa dell’invecchiamento della popolazione e di altri fattori non necessariamente negativi come la diagnosi precoce e l’aumento della sopravvivenza di chi ha il diabete, cresciuta di oltre il 20%. L’aumento della prevalenza dell’obesità ha creato una pandemia: la Diabesità, termine coniato dalla World Health Organization per sottolineare la stretta associazione tra diabete e obesità. In Italia colpisce circa 2.000.000 di persone, per cui è necessaria una corretta prevenzione dell’obesità con l’obiettivo di ridurre la diffusione del diabete e limitare gli effetti negativi sull’impatto socio-economico sanitario».

Che cos’è l’obesità? «È una patologia metabolica cronica», afferma la professoressa Fernanda Velluzzi, referente Centro obesità del San Giovanni di Dio, «che colpisce più del 10% della popolazione, quasi il 50% se si considera il sovrappeso, con un rischio elevato di complicanze cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, neoplastiche, psicologiche. In particolare, il diabete tipo 2 mostra una prevalenza in aumento, parallela a quella dell’obesità. Serve una maggiore consapevolezza e attenzione del mondo sanitario nei confronti dell’obesità, che va affrontata in maniera multidisciplinare e con percorsi terapeutici personalizzati. Oltre agli interventi nutrizionale e motorio, è necessario il supporto psicologico e, nelle forme più avanzate o in presenza di complicanze, il trattamento farmacologico e chirurgico».

Quando si ricorre alla chirurgia? Per il dottor Giovanni Fantola, direttore della Chirurgia metabolica e dell’obesità dell’ARNAS Brotzu: «La chirurgia dell’obesità prevede la chirurgia bariatrica in termini di calo di peso e la chirurgia metabolica perché cura il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica. Un’ampia letteratura scientifica negli ultimi dieci anni ha dimostrato la superiorità della chirurgia al trattamento medico-dietetico sia per il calo di peso, sia per la cura del diabete e della sindrome metabolica. Interventi come il bypass gastrico, che permettono un “salto” del bolo alimentare direttamente nell’intestino, attuano un meccanismo legato a modifiche di tipo neuroendocrino e metabolico. La chirurgia metabolica non è peraltro miracolosa ed è necessario che il paziente mantenga a lungo il peso perso».

Luca Mirarchi

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