Un'"epidemia" da 425 milioni di malati nel mondo - che si stima diventeranno 629 milioni nel 2045 - da 66 milioni di pazienti in Europa e da 4,2 milioni in Italia, con 1 milione di persone che però non sa di essere malato. Sono i numeri impietosi del diabete, patologia che rappresenta, insieme alle sue numerose complicanze, la quinta causa di morte al mondo nei Paesi sviluppati, con un decesso ogni 7 secondi.

Non a caso il diabete, in una Risoluzione approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2006, è stata per la prima volta definita come malattia cronica non trasmissibile che rappresenta una minaccia globale per l'umanità al pari di malattie infettive quali Hiv/Aids, tubercolosi e malaria.

Le cifre italiane sono altrettanto importanti perché, oltre ai casi diagnosticati, appunto 4,2 milioni secondo gli ultimi dati Italian Barometer, un altro milione di malati non sa di esserlo. E ancora: ben 7 diabetici su 10 hanno più di 65 anni e il 40% più di 75, con tutte le conseguenze che l'età avanzata di un paziente comporta. A partire dalle complicanze della malattia. Basti pensare che il 15% dei diabetici soffre di coronaropatia, il 38% di insufficienza renale che può portare alla dialisi, il 22% di retinopatia che può portare a cecità, mentre il 3% ha problemi agli arti inferiori (il cosiddetto piede diabetico) che possono portare all'amputazione.

Sono ben 74.496 all'anno le morti per diabete (come causa diretta o come comorbidità), 9 persone ogni ora. Mentre ogni 7 minuti un diabetico è vittima di un attacco cardiaco, ogni 30 minuti di un ictus, ogni 26 minuti una persona con diabete sviluppa un'insufficienza renale, ogni 90 minuti un paziente subisce un'amputazione a causa del diabete, e ogni 3 ore un diabetico entra in dialisi. Non solo. L'aspettativa di vita si riduce di circa 7-8 anni per un paziente che non ha un buon controllo glicemico: condizione,

quest'ultima, che riguarda il 50% delle persone con diabete di tipo 2 e ben il 72% con diabete di tipo 1.

In Italia, la Sardegna è la regione che in tema di diabete paga il prezzo più alto, con il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1: l'incidenza del diabete infanto-giovanile è infatti (dati Assl Cagliari) di oltre 50 casi per 100mila abitanti (nella fascia d'età 0-30 anni), mentre nel resto d'Italia i nuovi casi annuali registrati si aggirano intorno a 6-7 per 100mila abitanti.

Attualmente nell'Isola il numero dei diabetici (tipo 1 e tipo 2) è di oltre 50mila. Se a questi si aggiunge il cosiddetto diabete ignoto si raggiunge facilmente un numero, approssimato per difetto, di oltre 80.000 persone interessate. Questo significa altrettanti nuclei familiari, con circa 250-300mila persone in totale, quasi il 20 per cento della popolazione sarda, che hanno a che fare con problemi legati alla gestione della malattia diabetica.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata