Cosa è la meningite e perché il vaccino è l’arma più efficace: il caso Bebe Vio
Può potare alla morte o a gravissime complicazioni, come nel caso della campionessa paralimpica, costretta all’amputazione di avambracci e gambeVaccinazione per la meningite (Oms)
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Febbre, mal di testa, rigidità cervicale, nausea e vomito, stato confusionale: sono i sintomi più frequenti che compaiono quando una infezione batterica determina l’infiammazione delle meningi, ovvero il rivestimento dell’encefalo e del midollo spinale. Dalle meningi alcuni dei batteri responsabili della meningite possono raggiungere il sangue ed altri organi determinando gravi complicazioni e morte.
La testimonianza fisica di queste gravi complicazioni cliniche la porta quotidianamente Bebe Vio, infettata dalla Neisseria meningitidis del gruppo C e costretta a subire un intervento chirurgico di amputazione di avambracci e gambe. Più di cento giorni in ospedale, con azioni terapeutiche prima salva-vita e poi orientate a limitare i danni organici, visibili sull’intera superficie corporea. Attualmente abbiamo a disposizione i vaccini, intervento più efficace per prevenire alcuni tipi di meningite batterica. Quando si sviluppa la meningite, può essere raccomandata la somministrazione di antibiotici per prevenire la malattia nei contatti stretti. È necessario aumentare la sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione vaccinale, incrementando le coperture, attualmente ancora non elevate rispetto alle attese.
Quattro anni fa è stata approvata dalla settantatreesima Assemblea Mondiale della Sanità una roadmap per la meningite, prima risoluzione storica sulla prevenzione e il controllo della malattia: un piano per provare a sconfiggerla entro il 2030.