Forse non è un caso che ieri nell'Aula di Palazzo Madama, mentre Giuseppe Conte illustrava ai senatori i contenuti della manovra rivisti dopo la lunga trattativa con Bruxelles, al suo fianco ci fossero solo i ministri Moavero, Tria, Fraccaro e Bongiorno.

Più di qualcuno ha notato un'assenza pesante, quella dei due leader politici della maggioranza. Di Maio e Salvini non ci hanno messo la faccia. Perché quella negoziata da Conte con Dombrovskis e Moscovici è una resa.

Ecco cosa prevede il maxi-emendamento che va a rivoluzionare la legge di bilancio che era stata approvata a Montecitorio.

DEFICIT - Non più al 2,4% del Pil ma al 2,04%, arrotondato per difetto a 2% nei documenti ufficiali. Previsioni per i prossimi anni: 1,8% nel 2020, 1,5% nel 2021.

CRESCITA - Tenuto conto dell'evoluzione del quadro macroeconomico, che evidenzia un rallentamento dovuto al cattivo andamento del commercio internazionale, viene rivista la stima sulla crescita del Pil. L'1,5% previsto inizialmente per il 2019 diventa 1%, che poi si attesta all'1,1% nel 2020 e di nuovo all'1% nel 2021.

REDDITO DI CITTADINANZA - Taglio di 1,9 miliardi per il provvedimento bandiera del Movimento 5 Stelle. Che passa da 9 a 7,1 miliardi, 6,1 reali se si conta che un miliardo servirà per la riforma del centro per l'impiego. Il tutto a fronte di un costo stimato inizialmente dagli stessi 5 Stelle di 16 miliardi l'anno (stima peraltro ritenuta ottimista da molti). La misura partirà da aprile, ha detto Tria. Di Maio ha corretto il tiro: "A fine marzo, se partisse il 1 aprile si sprecherebbero le ironie". E calcolando i 5,5 milioni di potenziali beneficiari, basta fare un paio di divisioni per capire che - in media - spettano poco più di 100 euro al mese ciascuno. Il fondo per il reddito di cittadinanza (provvedimento ancora tutto da scrivere) si riduce di 945 milioni nel 2020 e di 683 milioni nel 2021.

QUOTA 100 - Ancora più corposo il taglio a quota 100, il provvedimento che consentirà di andare in pensione a chi ha raggiunto i 62 anni di età e i 38 di contributi. Si passa da 6,7 a 3,9 miliardi, un fondo quasi dimezzato. Il provvedimento (anche questo ancora tutto da scrivere) partirà da aprile per il settore privato e da ottobre per quello pubblico, ha affermato il ministro Tria. Il fondo pensioni aumenta però negli anni successivi: di 1,3 miliardi nel 2020, di 1,7 nel 2021.

NUOVE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA - Sono molto corpose le clausole da disinnescare nei prossimi anni. Le clausole di salvaguardia sono meccanismi che servono a rassicurare sui conti pubblici, ma che potrebbero far scattare in automatico considerevoli aumenti dell'Iva. Senza interventi per bloccare gli scatti, l'aliquota ridotta del 10% passerebbe al 13% nel 2020. Quella ordinaria, oggi al 22%, passerebbe al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021. Clausole di salvaguardia che "saranno disinnescate", assicura Di Maio.

TAGLIO DELLE PENSIONI D'ORO - Dal 2019 ci saranno tagli per le pensioni che superano i 100mila euro lordi l'anno. Cinque le fasce individuate: riduzione del 15% per le pensioni tra i 100 e i 130mila euro; del 25% per la fascia 130-200mila euro; 30% per le pensioni tra i 200 e i 350mila euro; 35% per le pensioni tra i 350 e i 500mila euro; e 40% per quelle oltre i 500mila euro. La misura sarà in vigore per cinque anni.

STOP INDICIZZAZIONE PENSIONI - Viene "raffreddato" lo schema di indicizzazione (ovvero l'adeguamento al costo della vita) delle pensioni. Per tre anni sarà tagliato l'adeguamento dei trattamenti pensionistici oltre i 1522 euro al mese.

INFRASTRUTTURE - L'Europa ha concesso una flessibilità di quasi lo 0,2% del Pil per un piano straordinario di messa in sicurezza di viadotti, ponti, strade, gallerie, e per la gestione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico. A questo piano saranno dedicate risorse già in bilancio: 2,6 miliardi nel 2019, 3,7 nel 2020 e 4,2 nel 2021, per un totale di 10,5 miliardi in tre anni.

WEB TAX E TASSE SUI GIOCHI - L'imposta ai soggetti che prestano servizi digitali e "hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni" farà entrare nelle casse dello Stato 150 milioni nel 2019, 600 nel 2020 e 600 nel 2021. Dalle nuove imposte sui giochi lo Stato incasserà altri 450 milioni.

DISMISSIONI IMMOBILIARI - L'esecutivo si impegna ad attuare un programma di dismissioni immobiliari per ricavare, nel 2019, un importo non inferiore ai 950 milioni. Entro il 30 aprile il governo deve preparare il piano, che coinvolgerà immobili e caserme in disuso.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - Blocco delle assunzioni a tempo indeterminato fino al 15 novembre 2019. Riguarda presidenza del Consiglio, ministeri, enti pubblici, agenzie fiscali e università, non gli enti locali.

SGRAVI ALLE IMPRESE - Abrogazione del credito d'imposta relativo alle deduzioni forfettarie in materia di Irap in favore di chi assume a tempo indeterminato in alcune regioni. Abrogazione del credito d'imposta in favore di chi acquista beni strumentali nuovi e abrogazione dell'Ires ridotta in favore degli enti non commerciali.

(Unioneonline/L)
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