Stop agli impianti fotovoltaici nei campi agricoli.

Lo prevede il Dl agroalimentare del Governo, che lunedì prossimo dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei ministri. 

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, nella bozza del decreto, all’articolo 6, si legge che «le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’istallazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra di cui all’articolo 6-bis, lettera b) del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28. I procedimenti di autorizzazione in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto sono conclusi ai sensi della normativa previgente».

Il decreto è del ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida, e sempre secondo il quotidiano economico non piace al suo collega all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

In assenza di criteri per individuare aree idonee, la Regione Sardegna con la neonata Giunta Todde ha approvato una moratoria di 18 mesi su tutti i nuovi impianti (eolici e fotovoltaici), proprio per individuare una mappa di aree in cui installarli.

E il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli indica proprio l’Isola tra gli esempi di quanto la norma inserita nel Dl di Lollobrigida sia necessaria: «La scelta di inibire l’installazione di parchi fotovoltaici nelle aree agricole è una scelta rivoluzionaria e di civiltà non solo nel solco dell’articolo 9 della Costituzione ma anche della sovranità e indipendenza agricola e alimentare. Quello che stiamo vedendo in tanti paesi del Lazio, in Puglia, in Sardegna, Molise e Abruzzo dimostra quanto l’ambientalismo di sinistra sia ipocrita, falso e controproducente».

Anche Italia Nostra plaude a un provvedimento «non più rinviabile», dichiara la presidente nazionale Antonella Caroli. «Tutti coloro che hanno a cuore la preziosa produzione agricola del nostro Paese - prosegue Caroli - hanno potuto osservare con sgomento l'ignobile assalto disordinato ed incontrastato alle aree agricole. Un assalto che, se continuasse con lo stesso andamento, porterebbe allo sconvolgimento degli assetti imprenditoriali che faticosamente mandano avanti il comparto agricolo, con conseguenze devastanti per la tenuta economica della nostra nazione».

Anche Coldiretti sottolinea che «per tutelare l’agricoltura nazionale occorre anche un deciso stop al fotovoltaico selvaggio, con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra. Impianti spesso realizzati da fondi di investimento speculativi e resi possibili da un far west normativo che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio. Coldiretti non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine».

(Unioneonline/L)

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