La maggioranza accelera, l’opposizione insorge. Sanità ancora al centro del dibattito politico in Regione, oggi trasformatosi in scontro con i consiglieri di minoranza che hanno abbandonato i lavori della commissione presieduta da Carla Fundoni.

Nel giorno delle audizioni dei direttori generali delle Asl 1 e 8 fanno certamente discutere le affermazioni sul Santissima Trinità di Marcello Tidore, manager della Asl cagliaritana. Ma ad infiammare lo scontro politico sono i tempi stretti concessi per la discussione del ddl 40.

Scadono infatti domani, martedì 11 febbraio, i termini per la presentazione degli emendamenti. E il più atteso, quello della Giunta, andrà a modificare radicalmente il testo.

«Ci sentiamo presi in giro – tuona Alice Aironi (Udc) – perché abbiamo perso tempo a discutere su un disegno di legge già superato da un maxi emendamento che ne stravolge il contenuto. Gli accordi non sono stati rispettati, il comportamento antidemocratico della commissione ci ha impedito di svolgere le nostre funzioni ed esercitare le nostre prerogative, per questo abbiamo deciso di abbandonare i lavori».

Ivan Piras, Forza Italia, chiede «maggiori approfondimenti» su una riforma «non particolarmente apprezzata dalle parti sociali». Noi, prosegue, «volevamo offrire il nostro contributo, ma pare non essere apprezzato, quindi inizieremo un percorso per evidenziare tutte le criticità e soprattutto la mancanza di rispetto che questa maggioranza esercita nei confronti delle altre parti politiche».

«Nell’ansia di arrivare nel più breve tempo possibile al commissariamento dei dg delle Asl, la maggioranza, contravvenendo agli accordi presi in commissione, ha calpestato i diritti della minoranza», è l’affondo di Corrado Meloni, FdI.

Video di Stefano Fioretti

Taglia corto Michele Ciusa: «I consiglieri conoscevano il percorso di questa legge», afferma l’esponente pentastellato.

La presidente della commissione, Carla Fundoni, prova a stemperare i toni: «Dispiace, finora abbiamo sempre lavorato bene coi colleghi e ci tengo a ringraziarli, ma è nella dinamica delle cose che la maggioranza cerchi di fare il suo e l’opposizione voglia avere un po’ più di tempo per svolgere il suo ruolo». Insomma, «è la normale dialettica politica».

(Unioneonline)

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