Nella Balena bianca la spunta la Dc di Totò Cuffaro. Il Tar ha dato il via libera all’ammissibilità del simbolo depositato in Tribunale dall’associazione non riconosciuta Democrazia Cristiana, che fa capo all’ex presidente della Regione Sicilia, esclusa in prima battuta dalla Corte d’Appello di Cagliari. 

Il motivo: il logo, secondo la commissione, sarebbe stato troppo simile  (nei dati cromatici e nella dicitura utilizzata) a quello  dell’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro - Udc, «altro partito partecipante alle elezioni». 

La disciplina del settore prevede che «non è ammessa la presentazione da parte di altri partiti o gruppi politici di contrassegni riproducenti simboli o elementi caratterizzanti simboli che per essere usati tradizionalmente da partiti presenti in Parlamento e nel Consiglio regionale possono trarre in errore l'elettore». L’Udc quindi avrebbe avuto la precedenza e i democristiani di Totò Cuffaro avrebbero dovuto cedere il passo. 

Ma i giudici amministrativi, che hanno deciso sul ricorso presentato attraverso gli avvocato Mauro Barberio e Stefano Porcu,  l’hanno vista diversamente: «La giurisprudenza amministrativa», si legge nella sentenza, «ha costantemente interpretato tale previsione normativa, al pari di analoghe disposizioni contenute in altre leggi elettorali, alla luce del criterio “dell’elettore medio”, cioè presupponendo un’attenzione e una capacità non inferiori alla norma di confronto tra i diversi simboli, tali da consentire all’elettore di coglierne le differenze a meno di similitudini vertenti su elementi plurimi e davvero significativi». 

In questo caso «il collegio ritiene da escludere che un elettore “mediamente diligente” possa confondere il simbolo presentato dalla ricorrente con quello dell’Udc». 

Cuffaro e i suoi possono quindi partecipare alle Regionali. sempre che abbiano le liste pronte: devono essere depositate entro oggi alle 20. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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