Savona: "Contento di stare al governo? Una parola grossa"
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È stato il pomo della discordia, il nome su cui si erano arenati mesi di trattative per la formazione del governo e su cui si era aperto uno scontro istituzionale fortissimo, con il Movimento 5 Stelle che invocava nelle piazze l’impeachment per il Capo dello Stato salvo cambiare idea nel giro di una manciata di ore.
Paolo Savona, inizialmente indicato al ministero dell’Economia e bocciato da Sergio Mattarella, è stato presentato – e accettato dal presidente della Repubblica – anche nella seconda versione del governo Conte, al ministero senza portafoglio degli Affari Europei.
Per questo oggi in Transatlantico al Senato tutti i cronisti cercavano lui, per strappargli una dichiarazione, una battuta.
Ma l’economista cagliaritano, si sa, è uomo di poche parole: "Spesso mi sono pentito di alcune cose che ho detto, mai mi è successo di pentirmi per cose non dette", ebbe modo di dichiarare tempo fa.
Tuttavia Savona una battuta l’ha concessa: "Dire che sono contento di questa nuova esperienza di governo è una parola grossa, devo rimettere in piedi il ministero". E poi, ricordando la precedente esperienza nel governo Ciampi, in cui è stato ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato dal ’93 al ’94: "Mi hanno chiamato nel passaggio tra Prima e Seconda Repubblica, ora in quello tra Seconda e Terza".
Paolo Savona, 82 anni da compiere a ottobre, è il ministro più anziano della storia della Repubblica.
(Unioneonline/L)
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