Il governo Conte passa il primo scoglio parlamentare, e ottiene la fiducia al Senato con 171 voti favorevoli. Su 314 presenti hanno votato in 313: in 171 hanno espresso la fiducia all'esecutivo giallo-verde, in 142 no, 25 gli atenuti. Una maggioranza anche più ampia di quanto ci si aspettava, quella ottenuta da Giuseppe Conte (che, si è saputo, terrà per sé la delega sui servizi segreti).

GLI ASSENTI - In aula gli assenti erano quattro: tre di Forza Italia (l'ex sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, l'ex capogruppo a Palazzo Madama Paolo Romani, e Giulia Rosina Urania Papatheu), e il senatore a vita Renzo Piano.

L'INTERVENTO DEL PREMIER - Un'ora e quindici minuti, tanto è durato il discorso di Conte nell'aula di Palazzo Madama. Ed è già il primo record del nuovo inquilino di Palazzo Chigi, si tratta infatti del discorso programmatico più lungo della storia repubblicana.

"Ci presentiamo a voi per chiedere la fiducia a favore non solo di una squadra di governo, ma di un progetto per il cambiamento dell'Italia", comincia così il professore.

"Assumo quest'incarico con umiltà ma anche con determinazione, con la consapevolezza dei miei limiti ma anche con la passione e l'abnegazione di chi comprende il peso delle altissime responsabilità a me affidate", continua intervallato dagli applausi dei partiti di maggioranza (saranno una sessantina alla fine).

Poi un ringraziamento a Di Maio e Salvini, che siedono al suo fianco e "rinunciando a legittime ambizioni personali hanno reso possibile la formazione del governo".

Si ripropone come "avvocato difensore degli italiani" Giuseppe Conte, prima di fare il suo personalissimo elogio del populismo.

L'ELOGIO DEL POPULISMO - "Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo".

La squadra di governo
La squadra di governo
La squadra di governo

POLITICA ESTERA - "Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all'Alleanza atlantica, con gli Usa come alleato privilegiato", rassicura. E poi: "Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa". Per quanto riguarda la permanenza in Europa e nell'euro, "non è in discussione" afferma Conte. "Ma avremo il diritto di cercare di rinegoziare i trattati?".

GIUSTIZIA E CORRUZIONE - "L'obiettivo è una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, il potenziamento della legittima difesa, l'equo indennizzo per le vittime di reati violenti". E ancora: "Combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il daspo ai corrotti e con gli agenti sotto copertura. Inaspriremo il quadro sanzionatorio al fine di assicurare il carcere per i grandi evasori". Scroscianti applausi strappa il passaggio sulla mafia: "La contrasteremo con ogni mezzo, aggredendone le finanze". Infine annuncia pene più severe per la violenza sessuale e una riforma della prescrizione.

TASSE, LAVORO, ECONOMIA - "I cittadini hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque. Il debito pubblico lo vogliamo ridurre, ma con la crescita della nostra ricchezza e non con le misure di austerità che lo hanno fatto lievitare negli ultimi anni". Poi il salario orario minimo, affinché "nessuno venga più sfruttato", il reddito di cittadinanza, "che non è assistenzialismo", e la conferma della flat tax. Un passaggio sul Def, già deliberato, che "prevede una contrazione della spesa sanitaria". "Sarà compito di questo governo - afferma il presidente del Consiglio - invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell'accesso alle cure". Sulle pensioni d'oro, assicura che il governo interverrà sugli assegni superiori ai 5mila euro.

Un caffè prima del discorso per il premier
Un caffè prima del discorso per il premier
Un caffè prima del discorso per il premier

LOTTA AI PRIVILEGI DELLA POLITICA - "Non è una questione meramente simbolica. Se i comuni cittadini affrontano quotidianamente mille difficoltà e umiliazioni perché non hanno un lavoro o lo hanno ma guadagnano pochissimo, percepiscono una pensione al di sotto della soglia della dignità, non è tollerabile che la classe politica non ne tragga le dovute conseguenze in ordine al proprio trattamento economico. Ci vuole un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali, introducendo anche per essi il sistema previdenziale dei normali pensionati".

MIGRANTI - Il tema al centro delle polemiche degli ultimi giorni: "Metteremo fine al business dell'immigrazione cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà. Non siamo razzisti, l'Italia non può essere lasciata sola di fronte al problema: difenderemo gli immigrati che arrivano regolarmente in Italia, lavorano e si inseriscono nelle nostre comunità. Ma per garantire l'integrazione dobbiamo combattere il traffico di esseri umani e riorganizzare l'accoglienza". Poi conferma la sua intenzione di modificare il regolamento di Dublino.

SACKO SOUMAYLA - Poi quello che tutti si aspettavano da lui (proveniente dal foggiano, una terra di caporalato e sfruttamento nei campi come la piana di Gioia Tauro), un passaggio sulla tragica morte di Sacko Soumayla, bracciante e sindacalista maliano assassinato a fucilate in Calabria. In molti se l'aspettavano già da ieri, così come si aspettavano dichiarazioni del ministro del Lavoro (Di Maio) o di quello degli Interni (Salvini, tra l'altro eletto in Calabria). "Non siamo affatto insensibili - afferma il premier -. Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante di Sacko Soumayla. È stato ucciso con un colpo di fucile: era uno tra i mille braccianti con regolare permesso di soggiorno che tutti i giorni in questo Paese si recano al lavoro in condizioni al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero, ma non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che sono la stella polare del nostro programma di governo".

Un passaggio che gli vale la standing ovation unanime del Senato, opposizione compresa. È l'unica della giornata.

APERTURA ALL'OPPOSIZIONE - Chiude con un'apertura all'opposizione, il premier. "Questo governo non è espressione del vostro sentire, ma si apre anche alle vostre valutazioni. Nel rispetto dei ruoli vi chiedo però di esercitare le vostre prerogative di opposizione in modo costruttivo e leale. Le istituzioni non sono il patrimonio di una sola forza politica, ma la casa di tutti gli italiani: un'opposizione anche ferma, ma leale e costruttiva, è il sale della dialettica politica e serve per il buon funzionamento del sistema democratico".

Il presidente del Consiglio si dice poi disponibile a valutare, in corso d'opera, "l'apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, nel caso, aderire al contratto di governo, offrendo uno stabile apporto alla sua realizzazione".

(Unioneonline/L)

L'ELOGIO DEL POPULISMO

LE IMMAGINI

Conte, un caffè prima del discorso al Senato per il voto di fiducia
Conte, un caffè prima del discorso al Senato per il voto di fiducia
Conte, un caffè prima del discorso al Senato per il voto di fiducia
Il discorso del premier, tra Di Maio e Salvini
Il discorso del premier, tra Di Maio e Salvini
Il discorso del premier, tra Di Maio e Salvini
La squadra dei ministri
La squadra dei ministri
La squadra dei ministri
Monica Cirinnà (Pd) con una maglia delle famiglie arcobaleno
Monica Cirinnà (Pd) con una maglia delle famiglie arcobaleno
Monica Cirinnà (Pd) con una maglia delle famiglie arcobaleno
Matteo Renzi, senatore Pd
Matteo Renzi, senatore Pd
Matteo Renzi, senatore Pd
Conte, l'ingresso a Palazzo Madama
Conte, l'ingresso a Palazzo Madama
Conte, l'ingresso a Palazzo Madama
Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali
Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali
Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali
Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione
Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione
Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti
Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana
Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana
Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia

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DI MAIO E SALVINI, PRIMO GIORNO DA MINISTRI

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