Il caso del «piano anti-Meloni», la premier al Quirinale: «Da Garofani parole inopportune»
La leader di FdI al Colle dopo l’articolo de La Verità sul consigliere del presidente. «Nessuno scontro istituzionale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo gli attacchi del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, e la replica stizzita del Quirinale, la premier Giorgia Meloni stamattina è salita al Colle per un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il confronto, durato circa venti minuti, era stato preceduto da una telefonata al Capo dello Stato proprio per programmare la visita.
Meloni, a quanto si apprende, ha espresso al Capo dello Stato il suo «rammarico» per le parole «istituzionalmente e politicamente inopportune» pronunciate da Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica, precisando poi che «non esiste alcuno scontro istituzionale». Il casus belli è scattato dopo l’articolo sul quotidiano La Verità con frasi su Giorgia Meloni, il Pd e gli scenari politici futuri attribuite a Garofani, carpite - secondo il giornale - in un contesto informale.
L’articolo di Maurizio Belpietro parlava di un «piano del Quirinale per fermare la Meloni»: «A quanto pare - scrive il direttore del giornale - si ragiona di “una grande lista civica nazionale”, una riedizione dell'Ulivo. Ma questo potrebbe non essere sufficiente e allora il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, invoca la provvidenza: “Un anno e mezzo non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone”».
Ma non è tutto, nella stessa pagina c'è un secondo pezzo in cui si raccontano i dettagli «dell'incontro informale» in cui Garofani avrebbe spiegato ai suoi interlocutori i dettagli dell'operazione.
A chiedere una smentita è stato il capogruppo del partito della premier, Galeazzo Bignami, che senza giri di parole ha invitato il consigliere del Capo dello Stato a chiarire quanto raccontato dal quotidiano: «Confidiamo – aveva detto – che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza». Una richiesta a cui ha risposto il Colle che in poche righe ha manifestato «stupore» per «la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo».
Bignami ha poi provato a correggere il tiro precisando di non riferirsi al presidente della Repubblica ma «non mi permetto di tirare in mezzo il Colle» insistendo nel chiedere una smentita al diretto interessato: «Se non c'è - dice - ne prendiamo atto che è l'opinione di Garofani».
(Unioneonline)
