Si è concluso a Palazzo Chigi il faccia a faccia tra Mario Draghi e Matteo Salvini. E’ il primo incontro tra premier e segretario leghista dopo lo strappo del Carroccio, che ha disertato il Consiglio dei ministri e non ha votato la legge delega sul Fisco.

Salvini ha accusato Draghi di varare una “patrimoniale nascosta”, il presidente del Consiglio ha assicurato che le tasse non aumenteranno. L’escalation del segretario leghista è arrivata all’indomani del brutto risultato alle elezioni amministrative.

Oggi nuove dichiarazioni, con Salvini che ha chiesto di “mettere per iscritto” l’impegno a non aumentare le tasse (attaccando anche sulla riapertura delle discoteche al 35%), e Draghi che ha ribadito: “Il governo mantiene sempre gli impegni e non segue l’agenda elettorale”.

"A me interessa che nessuno paghi un euro di più, nella delega fiscale questo non c’è scritto. Sull’Iva si parla di rimodulazione, precisiamo in basso? Altrimenti dopo Draghi bastano due righe e si alzano le tasse”, attacca Salvini.

I temi sul tavolo del confronto: la riforma del catasto, a cui Salvini è contrario, la flat tax e le cartelle Equitalia. Dall’ex ministro dell’Interno anche la richiesta di una riapertura al 100% delle discoteche.

"Io non posso che sperare che da questo incontro Matteo Salvini esca illuminato e possa afferrare una posizione definitiva sulla politica sanitaria, in questo ultimo miglio per mettere in sicurezza il Paese", è il commento di Giuseppe Conte.

"Salvini è una mina per il governo e per Draghi. Le elezioni hanno gettato in uno stato confusionale la Lega", ha detto il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano a Sky Tg 24. "Salvini segue il calendario elettorale - ha aggiunto - il suo è un fallo di reazione. Il vero sconfitto dalle amministrative è Salvini. La Lega chiarisca. Non è accettabile che una forza politica entri ed esca dal consiglio dei ministri a seconda delle convenienze".

(Unioneonline/L)

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