Il premier Giuseppe Conte "non mi pare che abbia i numeri. Ma se li avrà, auguri. È la democrazia".

Matteo Renzi non si dice convinto che il presidente del Consiglio, lunedì alla Camera per la fiducia, riuscirà a ottenere i voti che gli servono per andare avanti: "Se non prende 161 voti, tocca a un governo senza Conte", dice a La Stampa.

Sulla possibilità che a dare voti all'esecutivo ci saranno anche fuoriusciti da Italia Viva: "Forse qualcuno lascerà, ma se fossi nel governo, almeno per scaramanzia, aspetterei martedì per vedere come va a finire".

Renzi sottolinea di aver posto "una serie di questioni di merito su vaccini, sanità e investimenti mentre loro rispondono con una manciata di responsabili". Magari "avranno la vittoria numerica, ma io ho scelto una strada politica, Conte ha scelto l'azzardo. Governare mettendo assieme Mastella e la De Petris di Leu non sarà facile". Lui non voterà contro ma si asterrà.

L'ex premier attacca anche il leader del Pd: "Quando Zingaretti parla non rispondo mai alla prima dichiarazione. Se avessi ascoltato Nicola alla prima dichiarazione - nell'agosto del 2019 - oggi avremmo un Governo Salvini-Meloni". A Conte "abbiamo fatto delle richieste, dai soldi sulla sanità fino alla riapertura delle scuole: ci possono ascoltare o tutto deve essere ridotto a rapporto personale e alla categoria simpatia/antipatia?". Renzi dice di voler aiutare "a cambiare il Paese. Se le nostre idee servono, ci siamo. Se non servono, ci dimettiamo" e "abbiamo detto no a chi voleva comprarci con qualche sottosegretariato".

I fondi europei per l'ex premier dovrebbero gestirli "dei ministri capaci con i loro uffici. E per le unità speciali alcuni commissari". Un superministero per Mario Draghi, "mi sembrerebbe bellissimo ma riduttivo". Renzi tornerebbe in maggioranza "se ci fosse il Mes, se si sbloccassero i cantieri, se si aumentassero i soldi per sanità e scuola, se si accelerasse sull'alta velocità". E se a guidare il governo fosse Luigi Di Maio? "Per favore, non scherziamo", risponde. No anche a "ribaltoni e inciuci con le forze antieuropeiste e sovraniste".

Esclude infine che lo sbocco della crisi sarà il voto: "Non esiste".

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata