Quirinale, incertezza e caos. Nella terna della Lega Frattini-Cassese-Massolo. Renzi: “Show indecoroso”
I veti frenano Casini, no di Forza Italia a Draghi. Salgono ancora i voti per Mattarella
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Quarta fumata nera per l'elezione del presidente della Repubblica. Mai come oggi i partiti sembrano divisi in un clima sempre più di caos e incertezza (LA CRONACA).
La giornata parte con lo stop di Matteo Salvini alla candidatura del centrista Pier Ferdinando Casini, e la decisione di ricorrere all’astensione di massa pur di dare una prova di compattezza: cosa accaduta solo una volta nella storia, nel 1992.
Avanza la candidatura dell’ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi Franco Frattini: nome che, rilanciato da Matteo Salvini e osteggiato dal Pd, ha raccolto la freddezza di Fi e Fdi. Il leghista, nell’ennesimo tentativo di portare al Colle un “suo” nome, starebbe pensando anche a Giampiero Massolo, ambasciatore e presidente di Fincantieri, e al giurista Sabino Cassese.
Durante tutta la chiama si inseguono nei capannelli i rumors sulla candidatura di Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti (CHI È). Ma c'è chi invita a non escludere fino all'ultimo Giuliano Amato. Un avvitamento in cui sale il pressing sul nome di Draghi, che ha parlato con Silvio Berlusconi e visto Antonio Tajani, coordinatore azzurro, a Palazzo Chigi. Un colloquio "cordiale" dove però è stata ribadita la posizione di Forza Italia: "Deve proseguire il suo lavoro alla guida del governo".
In questo scenario salgono a 166 i voti confluiti oggi nell'urna per Sergio Mattarella, un messaggio per tutti i leader: se non si fa in fretta, il bis è l’unica strada.
I NOMI DEL PD – In mattinata l'ennesimo vertice Pd-M5s e Leu: "C'è bisogno - commenta il leader dem, Enrico Letta - che non ci sia nessun vincitore o dei vinti, bisogna che tutti si concorra a una soluzione senza vincitori e vinti, se non si esce da questa logica credo che non si riuscirà".
Sul nome di Frattini fonti danno Letta “profondamente irritato”: “Basta provocazioni. Il Pd è un partito serio che non si presta a improvvisazioni raffazzonate, tanto più dopo giornate di giravolte e mancanza di chiarezza", fanno sapere dal Nazareno. I nomi graditi al Pd restano quelli indicati mercoledì dal segretario Enrico Letta, che aveva ribadito la rosa gradita al centrosinistra: “Per ora il centrodestra nella sua interezza ha detto di no a tutte le nostre ipotesi di personalità terze: Mattarella, Draghi, Amato, Casini, Cartabia, Riccardi".
RENZI: “SHOW INDECOROSO” – In serata, oltre le 21, un altro vertice del centrodestra. E si registra oggi anche la spaccatura tra Matteo Salvini e Matteo Renzi. Il primo non frena il suo ottimismo: "Il mio obiettivo è tenere unito il centrodestra e tenere unita la maggioranza. Confido che domani sia la giornata buona", assicura il leader leghista.
Renzi invece ammonisce severo: "L'indecoroso show di chi ha scambiato l'elezione del presidente della Repubblica con le audizioni di X Factor dimostra una sola cosa: bisogna far scegliere il presidente direttamente ai cittadini. Stanno ridicolizzando il momento più alto della democrazia parlamentare".
(Unioneonline/D)