Ancora non è chiuso il conteggio ufficiale dei voti delle Regionali che nel Campo largo si vedono le prime scintille. Di incendio nella casa comune tra Pd e M5s non si può ancora parlare. Ma la convivenza è già tesa. 

«Le primarie sono un metodo ipocrita, la politica si deve assumere la responsabilità delle scelte, come è successo con le Regionali»: la dichiarazione è stata rilasciata a L’Unione Sarda da Ettore Licheri. Visto il suo peso assai rilevante, in Sardegna è stato lui il tessitore dell’alleanza e della convergenza su Alessandra Todde sul fronte M5s.  Lo stesso Movimento  che, agli albori, imponeva la consultazione degli iscritti sulla rete anche quando un portavoce doveva dire se per Pasqua preferisse l’uovo o la colomba. Licheri rispondeva sulle modalità di scelta dei candidati sindaco nei centri più grandi della Sardegna, che andranno al voto a giugno. 

Tra questi – oltre a Sassari e Alghero – c’è anche Cagliari. E qui il segretario provinciale del Pd, Jacopo Fiori, questa mattina ha letto «con un certo stupore» il giornale, pagina della politica. Per poi affidare il suo pensiero ai social: «Ora, senza voler fare scatti in avanti e saltare alle conclusioni, mi preme ricordare che nel Partito Democratico le primarie sono un elemento costitutivo, previsto dallo Statuto. Possiamo parlarne, possiamo fare tutte le valutazioni specifiche del caso», aggiunge Fiori, «ma ci vogliono prudenza, ragionevolezza e rispetto delle differenze e della storia politica altrui. È gradito il dialogo, meno le lezioni da qualsivoglia pulpito. Calma e gesso per tutti». 

Enrico Fresu 

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