I partiti italiani condannano unanimemente le violenze in Ucraina.

"La diplomazia ha chance solo se ora isoliamo Putin e la Russia", è la posizione del leader del Partito democratico Enrico Letta, che fa nomi e cognomi. Aggiungendo: "Sulla guerra russa in Ucraina confesso che in questa fase non sono interessato al dibattito storico, che pure un giorno andrà fatto” ma “l'invasione non è scusabile con nessuna ragione storica, è di una gravità senza fine". 

"Il M5S è compatto ed esprime un unico indirizzo politico di ferma condanna dell'aggressione russa", fa eco Giuseppe Conte, invocando una "risposta forte e incisiva" e appoggiando il lavoro portato avanti da Draghi. "Negli anni dei miei governi - dice - ho sempre sottoscritto ai Consigli europei il rinnovo delle sanzioni per la violazione degli accordi di Minsk. Il presidente Draghi sta giustamente portando avanti il confronto in sede europea", le sanzioni alla Russia “devono trovarci compatti e risoluti, perché è impensabile modulare una risposta unitaria guardando alle rispettive convenienze dei vari Stati membri. Saremo all'altezza di questa nuova sfida solo se resteremo uniti e solidali all'interno dell'Ue". 

Sul fronte del centrodestra Giorgia Meloni, per la seconda volta ospite in Florida del "Conservative Political Action Conference" (Cpac), la più grande manifestazione dei repubblicani americani inaugurata da Ronald Reagan nel 1974, ha definito "inaccettabile l'attacco" di Mosca, esortando tutti ad "essere uniti" e a "prendere posizione", sapendo "molto bene che la nostra parte è il mondo occidentale". "Siamo dalla parte del diritto internazionale, siamo dalla parte della libertà, e in definitiva, siamo dalla parte di una nazione orgogliosa che sta insegnando al mondo cosa significhi combattere per la libertà", ha aggiunto. "Nessuno mi toglie dalla testa – sottolinea però sferrando un attacco al presidente americano Joe Biden – che senza lo scandaloso ritiro delle truppe da Kabul ieri, non avremmo mai visto il tragico assedio di Kiev oggi. E, certamente, nessuno si appresterebbe a vedere Taiwan occupata domani". 

Per Matteo Salvini, il meno dichiaratamente anti-Putin, “la priorità, per la Lega e per tutti, è la Pace, tornare al più presto alla serenità e salvare vite di innocenti aggrediti e bombardati. Oltre a tutte le iniziative politiche, economiche e diplomatiche, per i Credenti è fondamentale non smettere di pregare. Sarebbe bello che oggi, in concomitanza con le parole del Santo Padre all'Angelus, tutti si raccogliessero in un momento di preghiera, pensando soprattutto ai bimbi che stanno vivendo giorni di terrore, per un immediato Stop alla guerra e un urgente, vitale, unitario Sì alla pace". 

Anche Silvio Berlusconi, da sempre amico di Vladimir Putin, si è pronunciato (senza attaccarlo direttamente) per una “ferma condanna e preoccupazione per l'uso della violenza, che non è mai una soluzione".

(Unioneonline/D)

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