Meloni: «Caso Todde? Non gioisco, ma Pd e M5s usano i soliti due pesi e due misure»
«Non mi piace se uno che vince le elezioni decade per questioni burocratiche o giudiziarie, ma ricordo che quando ci fu la decadenza di Berlusconi si disse che il Parlamento doveva ratificare la decisione dei magistrati»«Non gioisco per il caso Todde».
Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di inizio anno interviene per la prima volta anche sul terremoto politico che sta scuotendo la Sardegna, con la richiesta di decadenza della presidente Todde avanzata dal collegio di garanzia elettorale.
«Todde ha annunciato ricorso e non voglio entrare nel merito», premette la premier, «ma non sono il tipo che gioisce se uno che vince le elezioni poi decade per questioni burocratiche o giudiziarie».
Non gioisce Meloni, ma non condivide la linea del centrosinistra e la decadenza di Berlusconi da parlamentare dopo la condanna: «Vedremo cosa accadrà, il percorso è ancora lungo, ma ho letto che Pd e M5s intendono, nel caso, non convalidare la decisione dei magistrati. È una scelta libera dei partiti, ma mi permetto sommessamente di segnalare che quando fu il caso della decadenza di Berlusconi si disse che compito del Parlamento era ratificare la decisione della magistratura. Sono i soliti due pesi e due misure ai quali siamo abituati».
E ancora: «Non conosco benissimo la vicenda nel merito, preferisco non entrare ma a differenza di altri non gioisco per queste vicende», conclude, ricordando anche quando la lista del Pdl alle regionali del Lazio non fu interamente ammessa «per dieci minuti di ritardo».
(Unioneonline/L)