Giorgia Meloni accoglie le dimissioni di Sgarbi ma il sottosegretario ai Beni Culturali precisa che le formalizzerà solo dopo il pronunciamento del Tar sul suo ricorso contro la delibera dell’Antitrust.

«Dopo il pronunciamento dell’Antitrust trovo corretta la scelta di Sgarbi, per cui accolgo le dimissioni», afferma la premier parlando ai cronisti dal Giappone. Meloni replica poi a Sgarbi, che chiedeva altre verifiche di incompatibilità nell’esecutivo: «Quando ci verrà chiesto come abbiamo fatto con lui, io ho atteso ad avere degli elementi oggettivi, mi auguro che Sgarbi che ha potuto contare su un governo che attendeva degli elementi oggettivi non si aspetti che quello stesso governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi perché sarebbe obiettivamente eccessivo».

Il sottosegretario, dal canto suo, si dice «felice» che Meloni abbia accolto le dimissioni. «Mi attengo a quello che lei dice», dichiara, ma precisa che al momento è solo autosospeso e che le dimissioni saranno esecutive solo dopo il pronunciamento del Tar sul suo ricorso: «Me ne andrò anche nel caso di una sentenza favorevole. Intanto mi autosospendo. Ma non voglio, con le mie dimissioni immediate, ostacolare il procedimento del Tar che prevede la sospensiva della delibera antitrust. Meloni deve avere un quadro chiaro delle mie incompatibilità prospettate dall’antitrust in termini arbitrari e contraddittori, senza una valutazione comparativa di altre palesi incompatibilità di membri dell’esecutivo».

Ma perché Sgarbi è finito nel mirino dell’antitrust? Secondo l’authority alcune sue attività come partecipazioni a conferenze, inaugurazioni di mostre, vendita di libri, sarebbero in contrasto con la legge Frattini sul conflitto d’interessi. La norma stabilisce che un titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non possa «esercitare attività professionali in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite» e che possa «percepire unicamente i proventi per le prestazioni svolte prima dell’assunzione della carica».

Intanto la mozione con cui le opposizioni chiedono al governo di revocare la nomina a sottosegretario di Sgarbi resta calendarizzata nei lavori della Camera. E resterà fino a quando le dimissioni non saranno formalizzate ufficialmente.

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