«Quella contro le speculazioni nel settore delle energie rinnovabili è una battaglia di buonsenso: il rispetto dell’ambiente deve andare di pari passo con la tutela del lavoro e del territorio». Matteo Salvini arriva in Sardegna mentre sindaci e comitati cominciano a raccogliere le firme per sostenere la legge di Pratobello. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture sarà questo pomeriggio sul lago Coghinas, a Oschiri, per «verificare di persona» lo stato dei lavori sul Ponte Diana (riaperto di recente al traffico). Poi in serata presenterà a Porto Rotondo il suo libro “Controvento, l’Italia che non si arrende”, e domani visiterà l’ufficio marittimo della Guardia costiera di Santa Teresa Gallura.

Ministro, l’Isola dice no all’invasione di torri eoliche e pannelli fotovoltaici.

«Come dicevo è una questione di buonsenso. Serve ragionevolezza. È anche per questo, ad esempio, che la Lega contesta fortemente le politiche europee sul green come la cancellazione dei motori benzina e diesel dal 2035. È un favore alla Cina che danneggerà famiglie e imprese europee senza miglioramenti ambientali».

Tutti ritengono troppo alto l’obiettivo di produzione da fonti rinnovabili stabilito dal ministero dell’Ambiente del Governo Meloni.

«Capisco benissimo le perplessità dei cittadini sardi, sono certo che il collega Pichetto Fratin saprà scegliere con equilibrio. Da convinto autonomista e da difensore dei sardi e della Sardegna, condivido e sostengo la battaglia per il rispetto di questa bellissima terra, e l’impegno del nostro consigliere regionale Alessandro Sorgia, sempre presente sul territorio, lo dimostra. Spero che anche l’attuale maggioranza di governo in Regione raccolga questa sensibilità».

Continuità territoriale: l’assessorato ha avviato un nuovo bando per Alghero, dopo che la prima gara è andata deserta. La procedura sarà chiusa entro ottobre?

«Lo auspico fortemente e ci lavoriamo, il ministero dei Trasporti è impegnato e attento affinché le procedure si svolgano nei tempi e conformemente alle regole, così da garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini sardi».

Nel frattempo bisogna lavorare alla nuova continuità, quella dal 2025 in poi: ci sarà spazio per la tariffa unica per residenti e turisti?

«Dovremo attivare tutte le necessarie interlocuzioni con la Regione per capire quali siano, in concreto, le proposte che poi dovranno essere discusse a livello europeo. Purtroppo l’Ue non ha dimostrato di essere particolarmente amica della Sardegna in fatto di continuità aerea, ma faremo come sempre il massimo per giungere a soluzioni adeguate».

La Regione ora vuole sedersi al tavolo con F2i per l’operazione di privatizzazione e fusione degli aeroporti. Lei si è sempre detto contrario al possibile monopolio: il ministero interverrà?

«Da autonomista convinto sono molto rispettoso delle indicazioni del territorio e sono pronto ad ascoltare tutti, senza pregiudizi. Quello che non permetterò sarà un passo indietro per i cittadini sardi, che già pagano più degli altri italiani il diritto alla mobilità, e quindi anche allo studio, al lavoro ed alla salute. Se la concentrazione dovesse significare costi maggiori per gli utenti, non staremo a guardare».

Autonomia: le Regioni di centrosinistra, con la Sardegna in testa, chiedono il referendum. La riforma sarà bocciata?

«Penso proprio di no, mi lasci dire che trovo incredibile che una regione di antica tradizione autonomista come la Sardegna voglia impedire ad altri territori di ottenere i diritti che l’Isola ha da tempo, solo per pregiudizio partitico di Pd e grillini. È una posizione assurda, irrispettosa, antistorica, centralista: uno schiaffo anche ai sardi oltre che ad altri italiani che vorrebbero godere dei vantaggi dell’autonomia».

Il principio di insularità, inserito nella Costituzione, attende ancora di essere attuato.

«Noi siamo pronti, spero che chi guida la Regione Sardegna, ovvero la sinistra, non sia troppo distratta a fare battaglie per togliere diritti ad altri territori anziché pensare a questa splendida isola».

Stasera sarà a Porto Rotondo, un tempo regno di Silvio Berlusconi. I figli sono stati tiepidi sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa.

«Sono orgoglioso dell’intitolazione del grande aeroporto lombardo a Silvio: un grande imprenditore, un grande uomo di sport e di televisione, un grande politico e soprattutto un grande amico. Ho fatto ciò che avevo promesso, come cerco sempre di fare, e non mi interessa alimentare o rispondere a nessun tipo di polemica. Silvio era innamorato della Sardegna, manca a me e manca a tanti italiani».

La visita nell’Isola sarà l’occasione anche per fare il punto con i vertici di partito dopo gli ultimi risultati elettorali.

«La sconfitta del centrodestra alle ultime regionali per me significa lavorare ancora di più e meglio per la Sardegna, tanto che come Lega ci stiamo riorganizzando e stiamo crescendo in tanti Comuni dove prima non c’eravamo. Alle ultime Europee abbiamo preso più voti rispetto alle regionali fatte da poco: una sconfitta può servire a migliorare, con questo spirito lavoro più di prima per aprire cantieri e portare occupazione in Sardegna».

Nel libro racconta le sue battaglie politiche, dal Ponte sullo Stretto alla difesa dei confini dai migranti: c’è qualcosa che non farebbe o rifarebbe diversamente?

«Per come sono fatto rifarei tutto, errori compresi, perché tutte le mie decisioni sono state prese con la convinzione di fare il bene del Paese, non per interesse o vantaggio personale. Certo, alcune esperienze come il governo Draghi sono andate in modo molto diverso da come le avevamo immaginate, ma sono abituato a guardare avanti. Per la Sardegna abbiamo tanti progetti pronti, e tanti soldi da investire, spero che la Regione voglia accompagnare questi cantieri e questo cambiamento, senza fermare tutto solo per ostacolare quello che é stato preparato e pensato da altri».

Michele Ruffi

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