C'è anche il finanziamento di un milione di euro per tre anni a una società privata di informatica che si occupa di "digitalizzare il made in Italy", la IsiameD, nella manovra che è appena diventata legge in Parlamento.

La mossa, approvata con un emendamento presentato da un senatore di Ala, gruppo di Denis Verdini, e poi fatto proprio dal capogruppo Pd in commissione Bilancio, non è passata inosservata a diversi osservatori.

Come Mario Calderini, professore ordinario del Politecnico di Milano, che ha chiesto spiegazioni direttamente agli esponenti politici.

"Andrea Giorgis, Stefano Esposito, Paola Bragantini - scrive Calderini ai deputati del Pd e senatori dem - mi aiutate ad avere da Magda Zanoni una spiegazione del perché in legge di stabilità c'è un emendamento, promosso da Ala ma da lei modificato, che assegna tre milioni di euro a una società di informatica che solo da qualche mese si occupa di digitale senza alcuna forma di evidenza pubblica? Nel frattempo ho provato a capire chi ha dato parere favorevole nel governo ma al momento l'ipotesi più attendibile sono gli alieni".

"Una marchetta necessaria ad avere i voti per approvare la manovra - dice il dem Esposito - Quando non hai i numeri subisci il ricatto dei piccoli gruppi. Per questo sono sempre stato un acceso sostenitore del maggioritario. Vedrai con il proporzionale che spettacolo".

Calenda taglia corto: "Mai dato parere positivo. Non ne sapevo nulla finché non segnalato da voi. Non ho la più vaga idea di cosa sia. Mi sembra una roba stravagante, a dir poco".

(Unioneonline/D)

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