Due senatori e due europarlamentari del M5S sono stati espulsi dal Movimento.

Le sanzioni disciplinari decise dal Collegio dei probiviri sono state rese note con un post pubblicato sul "Blog delle Stelle"

Tra loro anche la deputata cagliaritana al Parlamento europeo Giulia Moi, che avrebbe violato l'articolo 11, lettera m, dello Statuto (che elenca le violazioni che possono determinare l'espulsione di un esponente) e l'articolo 3 del Codice Etico (relativo agli obblighi a cui devono sottostare gli eletti con il simbolo del Movimento).

Gli altri espulsi sono i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis - il primo aveva votato contro il Decreto Sicurezza, mentre il secondo non ha partecipato alle votazioni-, e l'eurodeputato Marco Valli.

Solo richiamato invece il senatore Lello Ciampolillo.

Infine, sono stati archiviati i procedimenti disciplinari nei confronti di Matteo Mantero e di Virginia La Mura, mentre restano pendenti quelli che riguardano Elena Fattori e Paola Nugnes.

Il post fa sapere infine che le motivazioni dei singoli provvedimenti sono state inviate ai diretti interessati.

La decisione dei probiviri è stata commentata su Twitter dal leader politico del M5S Luigi Di Maio.

"Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Oggi i probiviri si sono espressi con provvedimenti duri e giusti. Chi non sostiene il contratto di Governo è fuori dal MoVimento. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto", si legge nel tweet del vicepremier.

Dal canto proprio, De Falco ha parlato di "decisione abnorme e incostituzionale", annunciando l'intenzione di restare comunque nel Movimento.

LA DIFESA DI MOI - Quanto a Giulia Moi, la deputata sarda ha affidato uno sfogo a una nota, dove si legge: "La notizia della mia espulsione non mi sorprende affatto. Qualcuno tentò di escludermi dal Movimento già a pochissimi mesi dalla mia elezione al Parlamento europeo. Andai anche da Gianroberto Casaleggio, con il quale ho sempre avuto uno splendido rapporto, e già allora fu lui in persona a difendermi da questi frequenti tentativi di espulsione. Purtroppo assieme a Gianroberto, è scomparso anche il Movimento".

Ancora, aggiunge l'europarlamentare, "avevo già deciso di autosospendermi per via di alcune vicende

personali che ritenevo potessero in qualche modo ledere l'immagine del Movimento, ma - spiega - in seguito a questa mia scelta ho assistito con sconcerto e grande delusione, personale prima che politica, a casi ben più gravi che riguardavano altri eletti per i quali non c'è stato alcun provvedimento da parte dei vertici".

Poi la chiosa, ovviamente polemica: "È evidente, e a questo punto posso finalmente affermarlo pubblicamente, che c'era e c'è un disegno politico lontanissimo dai valori originari del Movimento 5 Stelle a cui la mia indipendenza, serietà e onestà davano e danno tutt'ora fastidio. Non siamo stati eletti per diventare mestieranti della politica; la nostra missione doveva essere un'altra".

(Unioneonline/F-l.f.)
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