Chiusa la partita dei presidenti delle Camere, inizia quella ben più complicata della formazione del governo, con il braccio di ferro tra M5S e Lega.

Il Movimento 5 Stelle si stringe attorno al suo capo politico: "Il governo non si può fare se Di Maio non sarà premier. Il voto dei cittadini va rispettato", ha dichiarato in un'intervista a Radio 24 Alfonso Bonafede, che nella lista dei ministri del capo politico pentastellato figura come candidato alla Giustizia.

"A queste elezioni - ha dichiarato Bonafede - i cittadini hanno partecipato con entusiasmo, e quindi va data una risposta, che non può prescindere dalla presenza di Luigi Di Maio come premier".

I pentastellati, insomma, non sembrano disposti a cedere. Ma senza smussare gli angoli e rinunciare a qualcosa sarà difficile che riescano a formare un governo.

E lo sa bene Luigi Di Maio, che ha giocato bene la sua prima partita, incassando Fico alla Camera e il veto su Romani al Senato. Molto probabile, come ha fatto notare un politico scafato e di lungo corso come Denis Verdini, che "assisteremo alla sceneggiata dei no" per poi arrivare a un accordo.

SALVINI RISPONDE A "PORTA A PORTA" - La risposta di Salvini non si fa attendere.

"Se Di Maio dice 'O io premier o niente' non è il modo giusto per partire perché oggi è nessuno. Non puoi andare al governo dicendo o io o niente, altrimenti che discussione è?", ha detto il leader della Lega durante le registrazioni di "Porta a Porta", aggiungendo che lui e Di Maio si incontreranno la settimana prossima: "Ci troveremo in campo neutro, o alla Camera o al Senato".

"Proporremo al M5S un'idea di Italia non di cinque mesi, ma di cinque anni - ha affermato -. Non pretendo di imporre il mio pacchetto, tutti devono ritenersi provvisori su questa terra".

DI MAIO: "CONTA LA VOLONTÀ POPOLARE" - "Il premier deve essere espressione della volontà popolare - scrive Di Maio in un post sul Blog delle Stelle -. Il 17% degli italiani ha votato Salvini premier, il 14 Tajani, il 4 Meloni. Oltre il 32% ha votato il Movimento e il sottoscritto come premier".

"Non mi impunto per una questione personale, è una questione di credibilità della democrazia. È la volontà popolare quella che conta. E io farò di tutto affinché venga soddisfatta".

"Se qualche leader politico ha intenzione di tornare al passato creando governi istituzionali, tecnici, di scopo o peggio ancora dei perdenti, lo dica subito davanti al popolo italiano".

(Unioneonline/L-D)

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