“Un altro successo dell’autonomia della Sardegna”. Così il presidente della Regione commenta la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato inammissibile il ricorso del Governo per l’illegittimità costituzionale contro l’articolo 6 della Legge regionale n. 7 del 2021 (“Riforma dell’assetto territoriale della Regione”), che ha istituito sei Province (Nord-Est, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente) e le due Città metropolitane di Cagliari e Sassari.

Una decisione che, aggiunge il governatore, “certifica ulteriormente, ce ne fosse ancora bisogno, che il Consiglio regionale ha pieno diritto di legiferare nelle materie di sua competenza, senza indebite interferenze dello Stato. Nell’ambito di un rapporto di leale collaborazione tra istituzioni, la Sardegna merita rispetto per le sue scelte e questa decisione della Consulta rafforza la convinzione sulla bontà del percorso intrapreso. Peraltro, la riorganizzazione degli enti locali faceva parte del nostro programma elettorale, quello che i sardi hanno votato in maggioranza nel 2019”.

L’assessore regionale degli Enti Locali, Quirico Sanna, ricorda inoltre i “pesanti attacchi personali” subiti per l’impugnazione della legge: “Si è trattato di un proditorio attacco politico all’Istituzione regionale, che, anche grazie al suo avvocato, ha dimostrato la bontà delle sue ragioni. Perciò, il nuovo assetto territoriale sarà quello approvato dall’Assemblea regionale e presto i cittadini potranno eleggere i propri rappresentanti nei nuovi enti locali”. 

(Unioneonline/s.s.)

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