Inceneritori, Di Maio: "Non sono nel contratto". Salvini: "Devono produrre ricchezza"
La posizione delle due anime della maggioranza sul tema dei termovalorizzatori è oppostaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È scontro totale tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla questione legata ai rifiuti in Campania.
Dopo le dichiarazioni del vice premier leghista secondo cui ci vorrebbe un termovalorizzatore per provincia, ieri era arrivata secca la risposta del pentastellato: "A me dispiace che Matteo voglia sollevare questa polemica. Abbiamo già abbastanza nemici e non c'è bisogno di creare tensioni tra di noi. Il tema non fa parte del contratto di Governo e dunque non si pone".
Ad alimentare la polemica nelle scorse ore anche Alessandro Di Battista, che dal Nicaragua ha chiesto al ministro dell'Interno di rispettare gli accordi presi da Movimento 5 Stelle e Lega prima della formazione del governo, che non affrontavano il tema dei termovalorizzatori: "A Salvini consiglio di essere leale al contratto perché qui nessuno ha voglia di tornare al voto".
Parole a cui il leader del Carroccio ha risposto questa mattina, a margine dell'assemblea della Confederazione Nazionale dell'Artigianato a Milano: "Lo invidio, mi redarguisce dalle spiagge", ha replicato.
"Se hanno fatto finta di niente per trent’anni, io non sono al governo per fare finta di niente. I rifiuti vanno smaltiti producendo anche utili, energia, ricchezza e non producendo i roghi tossici che avvelenano e ammazzano", ha aggiunto.
Intanto il premier Giuseppe Conte lunedì, a Caserta, proverà a chiudere il caso con la firma del Protocollo d'intesa per un'azione urgente sulla Terra dei Fuochi. Il premier assicura che il caso verrà "affrontato in modo organico".
(Unioneonline/M-F)