Il consiglio regionale torna a riunirsi in autunno dopo un lungo periodo di convocazioni a singhiozzo, tra ferie e elezioni politiche. All’ordine del giorno, nell’incontro previsto per il 26 ottobre, ci sono due proposte di legge: una riguarda la “Disciplina della raccolta e coltivazione dei tartufi e valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale” e porta la prima firma del sardista Piero Maieli.

L’altra è sulla “Disciplina della raccolta, tutela, valorizzazione e commercializzazione dei funghi epigei spontanei” e il promotore è Gian Filippo Sechi (Udc). Temi caldi, a quanto pare. Soprattutto il secondo: qualche pioggia e il caldo hanno provocato assalti alle campagne, invase da cercatori che sconfinano spesso in terreni privati, con conseguenti tensioni con i proprietari. 

Prima, però, la massima assemblea sarda dovrebbe parlare di due testi di legge unificati (ossia sui quali maggioranza e opposizione hanno trovato l’accordo da mesi): uno prevede il finanziamento di iniziative contro il bullismo, l’altro  di quelle per la valorizzazione della lingue dei segni e per l’abbattimento delle barriere linguistiche. 

Sabato in piazza c’erano 8000 sardi che chiedevano il rispetto del loro diritto alla salute, due giorni prima i pastori chiedevano un intervento per mantenere aperte le loro aziende  schiacciate dagli aumenti delle materie prime e dal caro bollette. 

Il consiglio regionale ha assicurato risposte per entrambe le vertenze. Intanto si occupa di funghi epigei (quelli che crescono sopra terra) e tartufi.

(Unioneonline/EF) 

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